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Consigli di viaggio

Serve il Green Pass rafforzato per viaggiare in Europa

Tutto quello che dovresti sapere sui viaggi in questo periodo: chiariamo ogni dubbio sul Green pass, mezzi di trasporto e le differenze dei vari paesi.

Serve il Green Pass rafforzato per viaggiare in Europa. Credits Unsplash

Devi sapere che dal mese di gennaio, fino al termine dello stato di emergenza, che ad oggi è stato fissato al 31 marzo 2022, sono state aggiornate le regole sul Super Green Pass. È infatti diventato obbligatorio per diversi servizi: dai viaggi in aereo, quelli in treno e mezzi pubblici in generale. Vediamo quando dobbiamo mostrarlo.
Prima di tutto facciamo un passo indietro e vediamo la differenza tra la Certificazione Verde europea, il Green Pass base e Super Green Pass, detto anche rafforzato.

Viaggiare in Europa: che certificato ti serve

Per viaggiare dentro l’Unione Europea occorre mostrare la Certificazione verde COVID-19, la quale dichiara che hai terminato il ciclo vaccinale, quindi doppia dose o dose singola nel caso del vaccino di Johnson e Johnson. Oppure di essere negativi a un test molecolare fatto nelle ultime 72 ore, 48 ore se invece si decide di fare il test è antigenico o di essere guarito dal virus da non più di sei mesi.

Serve il Green Pass rafforzato per viaggiare in Europa. Credits Pixabay

Dando uno sguardo a quello che accade in patria, per quanto riguarda i certificati, al momento all’attivo ci sono 3 tipologie:

  • Base: viene lasciato con la vaccinazione o guarigione o test antigenico rapido o molecolare negativo.
  • Il rafforzato ovvero il Super Green Pass: viene rilasciato a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale o che è guarito dal Covid.
  • Green Pass Booster: certificazione verde che viene rilasciata dopo aver fatto il richiamo, quindi la terza dose o la seconda nel caso del vaccino Johnson e Johnson.

Fatta questa suddivisione apriamo il discorso sugli spostamenti.
Il Super Green Pass rafforzato serve nelle zone: bianche, gialle e arancioni, per fruire di tutti i servizi che sono soggetti a vincoli. Ad oggi per quanto riguarda i viaggi, il Super Green Pass è obbligatorio per usare i mezzi di trasporto pubblico o privato di linea. Per cui in Italia dobbiamo mostrare il certificato verde rafforzato per viaggiare in aereo, in treno, in nave, in traghetto, negli autobus locali o quelli che collegano più regioni.

Il consiglio, per rimanere costantemente aggiornati sui vari aggiornamenti e sviluppi è di consultare la pagina dedicata sul sito della Commissione Europea.
Onde evitare situazioni spiacevoli è sempre bene controllare cosa il singolo Paese ha preventivato a livello di procedura, ecco alcune differenze tra 3 stati.

Francia: cosa serve per entrare

Per gli Italiani che vogliono andare in Francia, possono farlo in questi casi:

  • I vaccinati: devono mostrare la certificazione che attesti di aver concluso ciclo vaccinale.
  • I non vaccinati o coloro che non hanno completato il ciclo: devono mostrare un certificato che accerti la loro negatività fatto meno di 24 ore prima della partenza. Questo test non è richiesto a chi ha meno di 12.

Germania: le regole per andarci

L’Italia è nell’elenco dei paesi ad alto rischio, quindi dal 1 gennaio 2022 per entrare su suolo tedesco ecco la procedura.

  • Registrazione al portale www.einreiseanmeldung.de dove presentare la documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone o nelle 48 ore che anticipano, modalità che coinvolge anche i bambini dai 6 anni.
  • Vaccinati per il regolamento tedesco sono quelli che hanno concluso il ciclo vaccinale da 14 giorni, nel momento in cui si abbia avuto il Covid basta un’unica dose.
  • Non vaccinati e coloro che non sono guariti è richiesto un tampone fatto prima delle 48 ore rispetto l’ingresso. C’è l’obbligo di quarantena di 10 giorni per chi non è vaccinato o guarito. Coloro che non sono vaccinati o guariti devono aspettare 5 giorni di quarantena prima di fare un secondo test e mandare la documentazione nel caso fosse negativo.

Austria: regole severe d’ingresso

L’Austria invece fa una differenziazione a seconda del Paese in cui ci sono varianti.
Nei Paesi che non sono considerati zone di diffusioni delle varianti, tra cui l’Italia.
È richiesto il certificato vaccinale valido o prova di guarigione dal virus negli ultimi 6 mesi. Oltre ad un test molecolare negativo fatto nelle 72 ore precedenti, onde evitare la quarantena fiduciaria che può essere interrotta solo con un tampone molecolare.
Sono esentati dalla quarantena coloro che hanno fatto il richiamo o che sono guariti dal virus negli ultimi 90 giorni. Sono considerati “booster” anche la guarigione e prima dose di vaccino e il ciclo completo di vaccinazione.

Giulia Pettinari

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Giulia Pettinari