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Israele riapre le frontiere ai vaccinati e ai guariti: ecco le nuove regole

Nuova svolta per Israele, che riapre le frontiere ai turisti stranieri vaccinati o guariti dal Covid-19. Ecco tutte le novità e cosa c’è da sapere prima di intraprendere un viaggio.

Israele riapre le frontiere ai vaccinati e ai guariti: ecco le nuove regole. Credits: Flickr

Novità per i viaggi in Israele per quanto riguarda le regole anti Covid-19: il Paese, infatti, riapre i propri confini agli stranieri purché siano vaccinati o guariti dal virus.

Nonostante la situazione non sia delle più rosee, il Governo ha deciso di cambiare le regole, permettendo l’ingresso ad alcune categorie. Ecco tutte le regole.

Israele riapre le frontiere: cosa c’è da sapere

Al momento, Israele potrebbe affrontare nei prossimi mesi tra i 2 e i 4 milioni di positivi al Covid-19, quasi il 40% della popolazione se si calcola il secondo dato, nella quinta ondata della pandemia causata nel Paese dalla variante Omicron.

Ma, nonostante questo, il Paese ha deciso di riaprire le frontiere dal 9 gennaio a tutti coloro che sono vaccinati o guariti dal virus.

Nei giorni scorsi è stata, infatti, abolita la lista dei Paesi rossi da cui era proibito l’ingresso nel territorio nazionale. Al tempo stesso gli israeliani, anche se il governo e il ministero della sanità sconsigliano i viaggi, potranno recarsi all’estero senza permessi speciali. Le nuove norme prendono atto che la chiusura delle frontiere è inutile vista l’alta incidenza di casi autoctoni nel Paese dovuti alla variante Omicron.

Le regole per entrare in Israele

Per viaggiare verso Israele, i vaccinati e i guariti da Covid-19 dovranno seguire comunque delle regole per la sicurezza e la salute di tutti.

L’ingresso nel Paese prevede la compilazione di un modulo online per ogni singolo cittadino straniero che programma un viaggio. A questo andrà aggiunto l’esito negativo di un test PCR (entro le 72 ore prima dell’ingresso in Israele) o di un test antigenico (entro le 24 ore prima dell’ingresso in Israele) da effettuarsi nel Paese di provenienza.

Inoltre, al momento dell’arrivo in Israele, dovrà essere eseguito un test PCR, con conseguente ingresso in isolamento per 24 ore o fino a quando non perverrà la comunicazione dell’esito negativo del test medesimo.

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Ilaria Scognamiglio

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Ilaria Scognamiglio