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Enogastronomia

Tartufo, cerca e cavatura, nella lista del Patrimonio Unesco

Tartufo, cerca e cavatura, nella lista del Patrimonio Unesco. La notizia.

Tartufo, cerca e cavatura, nella lista de Patrimonio Unesco (Adobe Stock)

Il tartufo e soprattutto l’arte di cercarlo ed estrarlo sono entrati nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità Unesco. Una grande notizia per l’Italia che ha una lunga tradizione e un vero e proprio tesoro di tartufi nei suoi boschi.

La candidatura era stata presentata ufficialmente dal nostro Ministero degli Esteri a marzo 2020, su istanza delle associazioni dei tartufai ai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura già otto anni fa. Il riconoscimento è frutto della cooperazione tra il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco e la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Ecco cosa bisogna sapere.

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Tartufo, cerca e cavatura, nel Patrimonio Unesco

Via libera alla candidatura nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco della pratica tradizionale della ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia‘. Il riconoscimento della candidatura è arrivato dal Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco nel corso della XVI sessione a Parigi.

Grande soddisfazione è stata espressa delle autorità del governo italiano e naturalmente dalle associazioni di categoria dei tartufai. Il riconoscimento della candidatura, infatti, valorizza una pratica rurale di numerosi territori tartufigeni italiani e tutta la filiera legata al tartufo in Italia.

“Con questa iscrizione salgono a 15 gli elementi italiani che fanno parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco”, ha commentato la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni.

Nel 2017 era stata l’arte del pizzaiuolo napoletano ad essere iscritta nel Patrimonio Immateriale Unesco. Un riconoscimento importantissimo per la nostra pizza e la tradizione nel prepararla, con tutta la cultura che la circonda. Molto più di un piatto.

Un lungo percorso

Il percorso per il riconoscimento della candidatura nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco è stato seguito dal Servizio II- Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura, con la partecipazione attiva della comunità di detentori e praticanti, rappresentati dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo e dalla Federazione Nazionale dei Tartufai.

Per l’Italia è un riconoscimento importante anche perché si tratta della prima candidatura nazionale al patrimonio immateriale che “rappresenta il tema della biodiversità culturale come fattore chiave per l’identificazione di un elemento capace di unire ai tratti storici ed antropologici millenari la dimensione della trasmissione intergenerazionale non-formale e l’interdipendenza tra uomo e natura nei diversi habitat naturali e territori vocati”.

La filiera del tartufo in Italia comprende circa 70.000 tartufai, 14 Regioni italiane e numerosi Comuni, anche di aree interne.

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Photo by @chuttersnap – Unsplash – Tartufo
Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba