Zona gialla: quali Regioni cambieranno colore lunedì in base al numero di contagi e al tasso di occupazione in ospedale.
Il progressivo deterioramento della situazione pandemica in Italia sta portando alcune zone al superamento o al limite dei parametri per il cambio di colore, secondo il sistema, adottato un anno fa, delle zone a colori a seconda del livello di rischio.
Rispetto allo scorso anno, i parametri per il passaggio a un colore corrispondente a un rischio più elevato, sono stati cambiati, tenendo conto soprattutto del tasso di occupazione dei posti letto in ospedale. Grazie alla campagna vaccinale, infatti, i contagi sono più contenuti, soprattutto sono diminuiti decessi e ricoveri. Perché al salire della curva dell’epidemia non corrisponde più l’analoga ascesa anche della curva dei ricoveri e dei decessi. Almeno tra vaccinati.
Non è così invece per i non vaccinati e lo si può vedere dai Paesi e anche dalle Regioni italiane con bassi tassi di vaccinazione. Ed è proprio nelle Regioni con più contagi, più ricoveri in ospedale e meno vaccinati che sta per tornare la zona gialla. Applicata già in Sicilia dal 30 agosto al 10 ottobre. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
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Zona gialla: quali Regioni cambieranno colore lunedì
Torna la zona gialla in Italia, dopo la parentesi siciliana tra la fine di agosto e i primi di ottobre. Se nelle scorse settimane avevano evitato la zona gialla, pur con parametri al limite, le Regioni con la più alta incidenza dei contagi e il tasso più elevato di occupazione degli ospedali cambieranno colore. Ma non tutte.
Di sicuro sarà il Friuli Venezia Giulia a uscire dalla zona bianca e passare al giallo, per aver superato tutti e tre i parametri che determinano il cambio di colore: incidenza settimanale dei contagi sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione delle terapie intensive sopra il 10% e quello di occupazione dei posti letto in area medica sopra il 15%.
L’incidenza settimanale dei contagi in Friuli Venezia Giulia è di 346,4 casi per 100mila abitanti. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 16%, quello in area medica al 19,5%. Valori ben sopra i limiti, dunque, già in aumento da settimane. Tuttavia, la settimana scorsa la regione aveva evitato il passaggio in zona gialla perché il tasso di occupazione in area medica era ancora al 14,8%. Al di sotto, dunque, della soglia di rischio del 15%, sebbene al limite e comunque in costante aumento. Non era un mistero dunque che la Regione si avviava al cambio di colore
All’incirca per lo stesso motivo, la Provincia Autonoma di Bolzano eviterà il passaggio alla zona gialla, per questa settimana, nonostante la situazione critica. Il parametro del tasso di occupazione delle terapie intensive, infatti, è all’8%, al di sotto della soglia del 10%. Mentre l’incidenza dei contagi è molto elevata, con 458,9 casi per 100mila abitanti nell’ultima settimana. La percentuale di occupazione dei reparti ordinari Covid, invece, è al 16,2%. Dunque sopra la soglia critica del 15%. Secondo i dati Agenas, aggiornati al 25 novembre.
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Le altre Regioni
Sebbene non passeranno a breve in zona gialla, tuttavia diverse Regioni italiane stanno registrando una vera e propria impennata di contagi e hanno tassi elevati di occupazione dei posti letto negli ospedali.
Dopo Provincia di Bolzano e Friuli Venezia Giulia, le Regioni con la più alta incidenza settimanale di contagi sono la Valle d’Aosta, con 265,5 casi ogni 100mila abitanti, e il Veneto, con 226,1 casi per 100mila abitanti.
Riguardo al tasso di occupazione delle terapie intensive, le Marche sono all’9,7%, il Lazio al 9,4%, la Toscana all’8,4%, l’Umbria all’8,3%, Liguria al 7,8%, la Calabria al 7,5%, il Veneto al 7,4% e l’Emilia Romagna al 7,1%.
Nel tasso di occupazione in aerea medica, dopo Friuli Venezia Giulia e Bolzano, hanno i valori più elevati: Valle d’Aosta con 13,1%, Calabria con 11,9%, Lombardia 11,2%, Lazio 10,7%, Provincia di Trento 8,9%, Campania 8,8%.
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