In Austria lockdown per i non vaccinati e Green pass per andare al lavoro: tutte le novità.
Brutte notizie per coloro che pensano di trasferirsi all’estero per sfuggire all’obbligo di Green pass in Italia: l’Austria ha appena introdotto l’obbligo del certificato verde sui luoghi di lavoro, più o meno come l’Italia, ma soprattutto ha previsto il lockdown per i non vaccinati. Una misura che finora nessuno aveva mai osato prendere.
Ecco tutto quello che bisogna sapere sulle nuove regole introdotte dai nostri vicini.
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In Austria lockdown per i non vaccinati: tutte le novità
Non solo Italia e Francia, aumentano in Europa e nel mondo i Paesi che introducono restrizioni alla popolazione che non si vuole vaccinare contro il Covid, che sia Green pass o analogo documento obbligatorio o direttamente vaccinazione obbligatoria, come negli Stati Uniti dove il vaccino sarà obbligatorio per tutti i lavoratori federali.
Ora arrivano nuove notizie in merito dall’Austria, che ha deciso di introdurre il Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori come in Italia. Non solo, il governo austriaco si è spinto più avanti, introducendo il lockdown per i non vaccinati, in caso di peggioramento dell’epidemia. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
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Green pass nei luoghi di lavoro in Austria
L’Austria ha deciso di seguire la stessa strada dell’Italia e dal 1° novembre nel Paese sarà obbligatorio il Green pass in tutti i luoghi di lavoro. Saranno esentati i camionisti e i lavoratori che non entrano in contatto con altre persone.
I lavoratori dovranno essere vaccinati contro il Covid-19 oppure essere guariti dalla malattia, in mancanza di queste condizioni, se non vogliono vaccinarsi dovranno esibire il risultato negativo di un test rapido gratuito. In alternativa, i lavoratori che non vogliono vaccinarsi né sottoporsi a tampone potranno essere messi in smart working.
Il Green pass sui luoghi di lavoro è chiamato in Austria regola delle 3G: Geimpft, che sta per vaccinato, Genesen, guarito da sei mesi, o Getestet, testato. Se il numero dei ricoveri in terapia intensiva dovesse salire a 400 pazienti, si applicherà la regola 2,5G ovvero non basterà più il tampone antigenico ma sarà necessario quello molecolare (PCR).
Le autorità sanitarie effettueranno dei controlli per verificare il rispetto delle nuove regole. In caso di violazione delle regole, il datore di lavoro dovrà pagare una multa di 3.600 euro e i dipendenti di 500 euro.
Il nuovo obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro è stato introdotto a seguito dell’aumento dei contagi in Austria. L’incidenza settimanale ha superato qualche giorno fa la soglia dei 150 casi su 100mila abitanti. In Austria è completamente vaccinato poco meno del 62% della popolazione.
In Austria, il Green pass era già obbligatorio dalla scorsa estate per entrare nei luoghi pubblici, come bar e ristoranti, e a differenza dell’Italia è richiesto anche negli alberghi.
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Il lockdown per non vaccinati
Il provvedimento più clamoroso che l’Austria ha deciso di adottare è quello del lockdown per non vaccinati. Non è ancora in vigore ma verrà applicato in caso di peggioramento dell’epidemia. Se i contagi dovessero continuare a salire ma soprattutto se gli ospedali dovessero andare in sovraccarico, l’accesso ad alcuni luoghi e attività, come ristoranti, bar, caffè, hotel, musei, impianti sportivi ed eventi, potrebbe essere precluso ai non vaccinati.
Dal governo austriaco fanno sapere che solo se i ricoveri nelle terapie intensive dovessero raggiungere il numero di 600 (livello 5 di allerta), ovvero il 30% dei posti letto disponibili in Austria, allora scatterà il lockdown per le sole persone non vaccinate. Saranno esclusi i vaccinati e i guariti dal Covid, per i quali non si applicherà alcun provvedimento restrittivo. In questo scenario, i non vaccinati potranno uscire di casa solo per motivi di lavoro e di necessità.
Le limitazioni per i non vaccinati, tuttavia, saranno applicate già dal livello 4, con 500 ricoveri in terapia intensiva. In questo caso, per accede al posto di lavoro e frequentare ristoranti, hotel, partecipare ad eventi e perfino sottoporsi a visite mediche, non basterà nemmeno il tampone molecolare, ma si dovrà essere vaccinati o guariti dalla malattia (regola 2G).
Al momento, l’Austria è ancora al livello 1 di allerta, con 224 pazienti ricoverati in terapia intensiva.
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