Cercasi+guardiano+al+Rifugio+dell%26%238217%3BAquila+a+3450+metri%21
viagginewscom
/2021/10/17/offerta-lavoro-rifugio-aquila-guardiano/amp/
Cercasi+guardiano+al+Rifugio+dell%26%238217%3BAquila+a+3450+metri%21
viagginewscom
/2021/10/17/offerta-lavoro-rifugio-aquila-guardiano/amp/
News

Cercasi guardiano al Rifugio dell’Aquila a 3450 metri!

Guardiano al Rifugio dell’Aquila sulle Alpi francesi: l’offerta di lavoro in un posto bellissimo. Come funziona 

Il Rifugio dell’Aquila photo by Loic Perrin @
http://www.camptocamp.org/images/553558/fr/le-nouveau-refuge-de-l-aigle-sur-son-piton

Un panorama a dir poco mozzafiato, una natura imponente e una tranquillità assoluta. E’ quello che offre una proposta di lavoro pubblicata in questi giorni. Allettante, vero? Indubbiamente, basta però che non soffriate di vertigini, di freddo o di solitudine. Già perché l’offerta di lavoro è per fare il guardiano del Rifugio dell’Aquila a 3450 metri di altitudine.

Si tratta di uno dei rifugi più belli del mondo, in una posizione spettacolare sulle Alpi francesi; si tratta di un luogo mitico per gli alpinisti, un posto davvero da sogno. Se amate la montagna e volete cimentarvi in un’esperienza memorabile quest’offerta fa per voi.

Offerta di lavoro: guardiano del rifugio dell’Aquila

Lavorare in un rifugio di montagna è molto più che un impiego. Coinvolge infatti totalmente costringendo ad un cambio di vita. A volte si tratta di un lavoro solo di alcuni mesi – solitamente la stagione estiva nei rifugi più in alta quota – ma sufficiente per cambiare prospettiva su molte cose.

Lavorare infatti a 3450 metri di altitudine porta ad avere uno sguardo diverso su tutto. Ed è proprio questa capacità di sognare uno dei lasciti più importanti di un lavoro in un rifugio. Ed è quello che avrete dopo aver passato qualche mese al Rifugio dell’Aquila.

Per questo lavoro si cerchi qualcuno disposto a trasferirsi su questo rifugio – che si trova in equilibrio sulla roccia dell’Aquila, sul massiccio dell’Ecrins sulle Alpi francesi non distante da Grenoble-, da aprile a settembre.

Cosa fa il guardiano del rifugio

Il guardiano del rifugio sarà impegnato dunque per la primavera e l’estate: la persona dovrà occuparsi dell’accoglienza degli alpinisti, dalla preparazione dei pasti e dei 30 posti letto, dovrà gestire gli approvvigionamenti, smaltire i rifiuti e prendere parte, se necessario, anche alle operazioni di salvataggio.

Gli alpinisti arrivano a questo rifugio dopo un impegnativo cammino di oltre 6 ore in un dislivello di oltre 1800 metri. E dopo una notte di riposo gli escursionisti partono anche alle 4 del mattino per andare alla scoperta del Meije orientale. Insomma, il guardiano dorme pochissimo!

A quest’altitudine poi non ci sono funivie e tantomeno strade. Si arriva quassù in elicottero ed in elicottero arrivano i rifornimenti. Dimenticatevi anche l’acqua corrente e tantomeno il wi-fi. La corrente è quella fotovoltaica, quindi avrete la luce. Dentro il rifugio è tutto molto spartano: una sola grande sala dove mangiare, dormire e trascorrere del tempo.

Se avete un diploma di escursionismo e un attestato di guardiano di rifugio di montagna – così richiede la Federazione Alpinistica Francese – e avete voglia di sognare questo fa per voi. Ma non pensate di diventare ricchi facendo il guardiano del rifugio. Il vostro compenso arriva infatti unicamente dalla vendita dei pasti.

Panorama all’alba Massiccio dell’Ecrins

Un lavoro che non rende ricchi in termini di soldi dunque, ma la vista che avrete da qui è davvero impagabile.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

Pubblicato da
Cinzia Zadro