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Aveva della plastica che le bloccava lo stomaco: la tartaruga Tita soccorsa a Portofino

La tartaruga Tita è stata soccorsa dopo aver ingerito delle plastiche. Ora l’Acquario di Genova la sta curando.

Tartaruga soccorsa al largo di Portofino – Getty Images

Le tartarughe marine sono tra gli animali più interessati e affascinanti in assoluto. Purtroppo però sono anche tra quelli che soffrono maggiormente per via dell’inquinamento e della presenza delle plastiche in mare.

Il motivo è semplice: scambiano i sacchetti di plastica per meduse, animali di cui vanno ghiotte, e li ingoiano. Il rischio di rimanere soffocate è concreto ed è quello che stava per succedere ad un tartaruga Caretta Caretta soccorsa al largo di Portofino, in Liguria.

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Avvistamento di una tartaruga in difficoltà a Portofino

Circa una settimana fa un diportista che stava navigando nello specchio di mare dell’Area Marina Protetta di Portofino con a bordo alcuni turisti ha notato una tartaruga in evidente difficoltà. L’uomo a quel punto ha immediatamente allertato le forze dell’ordine competenti e l’animale è stato portato all’Acquario di Genova dove è stato immediatamente soccorso e ricoverato.

Le plastiche che aveva ingerito

La Caretta Caretta, un esemplare di circa 36 chilogrammi, è stata analizzata e controllata dallo staff medico scientifico che ha subito constatato che la tartaruga soffriva di una ostruzione gastroenterica. Qualcosa stava bloccando il suo stomaco insomma ed era, purtroppo, proprio della plastica. L’animale, ribattezzato Tita, ora è ricoverata nell’area curatoriale dell’Acquario in attesa che possa tornare in ottima salute e in mare aperto il prima possibile.

Perché le tartarughe marine sono a rischio?

La speranza è che la tartaruga Tita quindi si rimetta il prima possibile, ma non tutte le storie purtroppo hanno un lieto fine. Spesso le Caretta Caretta che si incontrano in difficoltà o che arrivano sulle spiagge in stato di incoscienza non ce la fanno.

I motivi della loro morte spesso sono da ricercarsi nell’aver ingerito plastiche o altri rifiuti. Ma anche la presenza di ami nella bocca, le ferite causate dalle reti o dallo scontro con i natanti, sono tutti elementi che concorrono nel rendere non semplice la vita della tartaruga Caretta Caretta così come quella di tanti altri animali. (Vi ricordate il capodoglio Tolomeo con la schiena tranciata?).

 

Fortunatamente però ci sono svariate associazioni, enti e realtà come quella dell’Acquario di Genova che intervengono per aiutare le tartarughe in difficoltà. E proprio l’acquario è il referente della Liguria per l’ospedalizzazione e le cure della Caretta Caretta.

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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