Il WWF lancia l’allarme: l’Italia è tra i primi paesi in Europa per l’utilizzo di pesticidi nelle aree agricole e il danno agli ecosistemi è inestimabile.
L’utilizzo dei pesticidi nelle aree coltivate è purtroppo una piaga che continua a colpire duramente la biodiversità. Questi composti chimici vengono infatti utilizzati su tantissimi ettari di terreno in Italia e il WWF ha lanciato un forte allarme. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’associazione infatti emerge che l’Italia è tra i primi paesi in Europa per il consumo di sostanze chimiche. Ma non basta: secondo il report del WWF il 94% delle aree agricole in Europa è contaminata da uno o più pesticidi.
Molti scienziati hanno dichiarato che ci stiamo avviando verso la sesta estinzione di massa nella storia della Terra e la colpa non è un asteroide, ma siamo proprio noi esseri umani. L’agricoltura intensiva industriale, purtroppo, gioca un ruolo di rilievo in questa partita al massacro perché porta ad una costante perdita della biodiversità naturale. Mammiferi uccelli e insetti, così come rettili e anfibi sono solo alcuni degli esemplari di animali maggiormente in pericolo proprio per l’utilizzo di pesticidi.
L’uso intensivo di pesticidi nelle aree agricole è infatti una delle principali cause per cui la biodiversità degli organismi viventi di piccole dimensioni si sta lentamente spegnendo. Le ripercussioni a livello di ecosistemi naturali, sono molto gravi. Si parla infatti del 62% delle aree agricole in Europa considerata come ad alto rischio di inquinamento e l’Italia, nonostante sia il paese con la maggior diversità di animali, non è da meno con il 36% degli anfibi e il 19% dei rettili a rischio estinzione per colpa dell’utilizzo di pesticidi.
Perché sono importanti questi piccoli animali? Come prima cosa predano insetti ed alcuni invertebrati che possono portare delle malattie alle coltivazioni; riescono a ridurre la diffusione di zecche, pulci, zanzare e a loro volta sono fonte di cibo per altri animali utili sempre per il proliferare della biodiversità. È importante e quindi cercare sempre di aumentare la conoscenza di ognuno di noi sull’effetto dei pesticidi sugli animali e capire l’impatto che hanno sulle aree agricole.
Isabella Pratesi direttore del programma di conservazione del WWF Italia ha specificato che spesso essere sottoposti anche solo per un’ora ad ad alcuni pesticidi potrebbe portare ad un tasso di mortalità del 100% di alcune specie di anfibi e altri animali. Una situazione gravissima che va assolutamente fermata il prima possibile.
E proprio per questo la speranza è che si punti sempre di più verso l’agricoltura sostenibile per tutelare tutta quella piccola fauna che rischia di sparire per sempre, con conseguenze gravissime sull’ecosistema.