Sei Paesi dell’Unione Europea non sono più considerati sicuri per i viaggi e tornano le restrizioni per l’ingresso e l’uscita da queste specifiche nazioni.
Giappone e Albania sono due dei sei Paesi che non sono più considerati sicuri per i viaggi non essenziali. A deciderlo è stata l’Unione Europea che ogni due settimane controlla l’andamento dell’epidemia da Coronavirus e valuta se in alcuni Paesi il rischio di contagio si alza o si abbassa. Conseguentemente a questi dati il team di esperti valuta se inserire o eliminare alcune nazioni dalla lista dei Paesi considerati sicuri.
Quali sono i Paesi in cui tornano le restrizioni?
Come riporta l’Ansa, il Consiglio dell’Unione Europea, dopo una revisione sulla raccomandazione di revocare gradualmente le restrizioni temporanee per i viaggi turistici, quindi non essenziali in Europa, ha deciso di eliminare sei Paesi. La lista delle destinazioni sicure, quindi per cui è consigliabile allentare le restrizioni, vede l’ingresso dell’Uruguay, mentre Albania, Armenia, Azerbaigian, Brunei, Giappone e Serbia sono state rimosse dalla lista bianca.
Perché non sono considerati sicuri?
Per questi sei Paesi, infatti, il rischio di contagio da Coronavirus sembra essere tornato a salire e per questo il Consiglio dell’Unione Europea consiglia – non obbliga- agli Stati Membri di imporre delle regole di uscita ed ingresso più rigide. Soprattutto per quei passeggeri che non hanno ricevuto la vaccinazione completa. Chiaramente la decisione spetta poi agli appartenenti all’Unione Europea che possono anche decidere di permettere i viaggi con meno restrizioni a chi invece ha completato il ciclo vaccinale.
Quando finiranno le restrizioni sui viaggi?
Queste misure di sicurezza restano fondamentali per la lotta al Coronavirus fino a quando l’emergenza non sarà completamente esaurita. Il che, come sappiamo, si potrà raggiungere solo con una massiva vaccinazione globale e con la scomparsa delle varianti più aggressive come la Mu o la Delta di cui siamo vittime oggi. A quel punto la speranza è che tutti possiamo tornare a vivere e viaggiare in ogni parte del mondo, con attenzione, ma con la stessa libertà che abbiamo sempre avuto in passato.