Da 16 anni, Mauli Dhan Rai, si alza e si arrampica sulle pareti scoscese delle montagne per raccogliere senza protezione il miele prodotto dalle api più grandi del mondo.
Il mondo, si sa, è ricco di sorprese e di luoghi unici e inimitabili. Per vederli tutti probabilmente non basta una vita, ma fortunatamente ci sono alcuni articoli, fotografie e alcuni esploratori che grazie alla loro esperienza raccontano a noi delle realtà che altrimenti ci sarebbero precluse. È un po’ il caso del documentario “L’ultimo cacciatore di miele” prodotto da National Geographic e The North Face che racconta la storia di un uomo che ogni giorno, da quando ha 16 anni, affronta delle peripezie assurde per andare a raccogliere del miele allucinogeno prodotto dalle api giganti sull’Himalaya. Un miele sacro per la sua etnia.
Il protagonista di questo documentario è Mauli Dhan Rai un 58enne nepalese che ha dedicato proprio la sua vita questa impresa quotidiana. L’uomo, come si può vedere da un piccolo dietro le quinte pubblicato su YouTube del documentario, è appeso praticamente a strapiombo su una roccia collocata oltre 2500 m di altezza. Attorno a lui uno sciame di api gigantesche che ovviamente cerca di difendere il suo alveare e che invece Mauli vuole portare a valle. E così fa sopportando non solo l’attacco delle api mentre lui è praticamente senza protezioni, ma anche il peso di circa 60-70 kg dell’alveare. Ogni volta cerca di non avere paura e di affrontare questa sua esperienza con tranquillità, ma viene categoricamente punto circa tra le 20 e le 40 volte. Raccogliere il miele è talmente una rarità ed è talmente un compito sacro che lo fa con grande orgoglio.
A quanto racconta, per altro, può farlo solo lui perché è stato istruito tramite un sogno da uno spirito della foresta. È l’ultimo che è riuscito ad ottenere questa illuminazione e quindi viene definito proprio l’ultimo cacciatore.
Il trailer del documentario
Cosa rende così speciale il miele? Si tratta di un alimento psicotropo perché viene prodotto da delle api che si nutrono del polline di alcune piante della famiglia delle ericacee come le Azalee e i Rododendri. L’ape himalayana considerata tra le altre cose la più grande del mondo, raccoglie il nettare di questi fiori, compresa la tossina all’interno che finisce nel miele rendendolo così non letale per l’uomo – a meno che non se ne Ingerisco in grandissime quantità – ma sicuramente allucinogeno.