Green pass: probabile estensione a tutti i luoghi di lavoro. Quello che bisogna sapere.
La cabina di regia del governo, sull’emergenza Covid, prevista per questa settimana e che avrebbe dovuto estendere l’obbligo di Green pass ai dipendenti pubblici e ai lavoratori impiegati nei settori in cui il certificato è obbligatorio per gli utenti (ristoranti, cinema, palestre, parchi tematici, eventi), potrebbe essere rimandata per un’ulteriore estensione dell’obbligo a tutti i luoghi di lavoro.
In questi giorni, sono in corso le trattative tra le parti sociali per l’utilizzo del Green pass nei luoghi di lavoro. Il governo di Mario Draghi punterebbe ad estendere l’obbligo del certificato al maggior numero di luoghi possibile. Per questo motivo il prossimo decreto potrebbe slittare. Le ultime novità.
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Nei giorni scorsi era stata annunciata una nuova estensione dell’obbligo di Green pass per incentivare ulteriormente la vaccinazione della popolazione italiana, in vista del temuto autunno con una ormai sicura ripresa dei contagi di Coronavirus. Il ritorno delle attività al chiuso e la maggiore contagiosità della variante Delta sono fattori che preoccupano governo ed esperti, soprattutto per l’alto numero di persone sopra i 50 anno di età non ancora vaccinate nemmeno con una dose.
È vero che l’adesione alla campagna vaccinale è stata massiccia. Abbiamo l’81% della popolazione vaccinabile, sopra i 12 anni di età, almeno parzialmente protetto. Mentre il 72,8% è completamente vaccinato (Dati Sole24Ore Lab). Numeri ancora impensabili fino alla scorsa primavera.
L’estrema contagiosità della variante Delta del virus e oltre 3 milioni di over 50 non vaccinati, però, potrebbero portare a una nuova saturazione degli ospedali e delle terapie intensive. Con la conseguenza di una massiccia diffusione del virus che sarebbe comunque dannosa per tutti, anche per il rischio di nuove chiusure. In questo modo, vanificando gli sforzi fatti finora.
Prima dell’introduzione di una misura drastica come quella dell’obbligo vaccinale, il governo punta all’estensione massima dell’obbligo di Green pass. Dopo ristoranti e bar al chiuso, cinema, teatri, palestre, piscine, stadi, palazzetti, parchi tematici, terme ed eventi culturali e sportivi, dallo scorso 6 agosto, a cui si sono aggiunti dal 1° settembre trasporti a lunga percorrenza, scuole e università, nel primo caso solo per il personale e nel secondo anche per gli studenti; ora arriva una ulteriore estensione della certificazione verde Covid-19.
Se in un primo momento si pensava solo ai lavoratori della pubblica amministrazione e a coloro impiegati in quei settori in cui il pass è richiesto agli utenti (ristoranti, bar, cinema, palestre, piscine, parchi, luoghi di cultura, eventi), ora il governo punta a un’estensione a tutti i luoghi di lavoro, con la mediazione delle parti sociali.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha già incontrato il leader della Cgil, prima dell’incontro dei sindacati tra loro e con Confindustria. Le parti sociali potrebbero essere convocate a Palazzo Chigi per un accordo congiunto sull’introduzione dell’obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro. Dunque, includendo tutte le aziende private.
Alla fine delle consultazioni potrebbe essere adottato un unico provvedimento che metta sullo stesso piano lavoratori pubblici e privati, tutti obbligati al Green pass per recarsi sul posto di lavoro, come le modalità stabilite dall’accordo con le parti sociali e che saranno indicate nel nuovo decreto legge.
Nel frattempo, le Camere sono impegnate nella conversione in legge del decreto legge 23 luglio 2021 n. 105, che ha introdotto il Green pass obbligatorio ad agosto. Il testo è stato modificato per aggiungere anche l’estensione dal Green pass a 12 mesi, che nei giorni scorso ha avuto il via libera del Comitato Tecnico Scientifico.
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