Green pass sui treni: le stazioni a rischio blocco dai manifestanti. Le informazioni utili
Come sappiamo da mercoledì 1° settembre il Green pass sarà obbligatorio anche sui mezzi pubblici a lunga percorrenza: navi, traghetti, aerei con voli nazionali (per quelli in Europa è già chiesto il Green pass europeo), autobus e treni. Al momento, il Green pass sarà richiesto solo sui treni ad alta velocità (di Trenitalia e Italo), gli Intercity e gli Intercity notte (come prevede il decreto legge che ha esteso l’obbligo).
Il Green pass non è richiesto sui mezzi pubblici locali e nemmeno sui treni regionali veloci, che attraversano più regioni. Almeno in questo momento, anche se il governo starebbe valutando l’estensione dell’obbligo.
Riguardo ai treni, è attesa per domani la protesta dei no pass che tramite i loro canali Telegram starebbero organizzando il blocco nelle stazioni ferroviarie italiane di ben 54 città. Scopriamo quali.
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Con l’estensione dell’obbligo di Green pass tornano le polemiche e le contestazioni. Dopo le manifestazioni degli ultimi giorni, anche con aggressioni a giornalisti, i no pass più radicali minacciano il blocco delle stazioni ferroviarie in tutta Italia mercoledì 1° settembre.
La protesta con blocco delle partenze dei treni è organizzata dal gruppo su Telegram chiamato “Basta dittatura“. Una locandina annuncia: “Blocco stazioni ferroviarie primo settembre 2021: non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno“.
Il gruppo ha circa 40mila iscritti ma ancora non è possibile conoscere quanti aderiranno alla protesta in concreto, recandosi nelle stazioni ferroviarie per bloccare i treni. Comportamento per il quale si rischiano pesanti sanzioni penali. Secondo le intenzioni dei no pass, l’obiettivo è quello di bloccare le stazioni di ben 54 città italiane da Nord a Sud.
La manifestazione di protesta è in programma per mercoledì pomeriggio. Sul gruppo Telegram è scritto: “Ore 14:30 Incontro davanti alla stazione, ore 15:00 si entra e si rimane fino a sera“.
Tra le stazioni ferroviarie che potrebbero essere coinvolte dalla clamorosa protesta sono indicate quelle delle città di: Agropoli, Bari, Barletta, Benevento, Bergamo, Bisceglie, Bologna, Bolzano, Brescia, Caserta, Cattolica, Desenzano, Cesena, Conegliano, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Lamezia Terme, Latisana, Maratea, Mestre, Milano, Molfetta, Monfalcone, Napoli, Paola, Padova, Pesaro, Peschiera, Pordenone, Portogruaro, Reggio Calabria, Riccione, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rosarno, Rovereto.
Sul gruppo Telegram è stata pubblicata una locandina con l’elenco completo delle stazioni ferroviarie.
Alcune sono stazioni città minori ma di diverse località turistiche (questi sono i giorni di rientro dalle vacanze). Altre, invece, sono stazioni di grandi città, come Milano, Napoli e Roma, o di importanti snodi ferroviari, come Bologna.
È ancora tutto da vedere, però, se la protesta si concretizzerà realmente. Nel frattempo, la Digos è in stato di allerta con la predisposizione di appositi servizi d’ordine nelle principali stazioni ferroviarie.
Sulla vicenda è stato sollevato un grande clamore mediatico. Gli utenti rischiano disagi nelle stazioni ferroviarie?
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