Cosa non bisogna fare davanti a dei cani randagi e come comportarsi se li incontrate durante un’escursione nei boschi.
La storia di Simona Cavallaro, la 20enne di Soverato che è stata attaccata e uccisa da un branco di cani pastore ha lasciato tutta Italia senza parole. Una vicenda tragica e assurda che porta però a chiedersi come mai sia successo. E soprattutto cosa porta un branco di cani, randagi e non, ad attaccare in modo così violento e fatale un essere umano.
Può capitare a tutti, durante una passeggiata o una giornata di trekking di imbattersi in un gregge con dei cani a guardia, oppure semplicemente di trovare dei cani randagi. Ci dobbiamo sentire in pericolo? Cosa dobbiamo fare se li incontriamo?
Cosa non fare davanti a dei cani randagi
Come riporta La Stampa, in una lunga intervista a Lorenzo Niccolini, educatore cinofilo e presidente di Stray Dogs Aps, bisogna sempre prestare attenzione ai cani randagi e soprattutto è importante capire il loro atteggiamento. Se rimane guardingo non è molto felice di incontrarci, se abbaia o ringhia sono segnali ancora diversi che vanno interpretati accuratamente perché il cane potrebbe percepirci come un pericolo.
Gli errori da evitare
Mai dare le spalle ad un cane e scappare quindi, anche se è il nostro istinto primario. Meglio allontanarsi rimanendo sempre frontali, senza fare movimenti bruschi e cercando di non cadere. Se ci giriamo e fuggiamo nei cani scatta un istinto primordiale da predatore e quindi può attaccarci.
Non bisogna quindi pensare che il nostro amore per gli animali sia più forte dell’istinto dei cani. È importante sempre prestare grande attenzione. E proprio il dare le spalle ai cani e scappare potrebbe essere stato il fatale errore di Simona.
Cosa è successo a Simona Cavallaro
La 20enne di Soverato si trovava in un’area picnic di Monte Fiorino insieme ad un amico quando, addentrandosi nel bosco, si sono ritrovati davanti ad alcuni cani pastore, forse a controllo di un gregge. I cani si sono dimostrati da subito aggressivi e l’unico errore di Simona pare sia stato quello di correre, dando le spalle agli animali, verso l’auto e non riparandosi in un vicina chiesetta come ha fatto invece l’amico. Gli animali si sono fiondati su di lei azzannandola e causandole delle ferite che si sono dimostrate fatali.