Andare in vacanza nei paradisi tropicali, è possibile? Cosa bisogna sapere sui viaggi extraeuropei.
Tutti desideriamo prima o poi una vacanza in un paradiso tropicale. Che sia un’isola del Mar dei Caraibi, una dell’arcipelago delle Seychelles o delle Maldive, oppure una meraviglia della Polinesia, si tratta di sogni molto comuni e non così impossibili. Grazie a pacchetti di viaggio e promozioni queste mete di viaggio sono accessibili a un crescente numero di persone.
La pandemia di Covid-19, purtroppo, ha fatto saltare molti programmi di viaggio. Tra restrizioni, chiusure e quarantene è stato molto difficile se non impossibile viaggiare durante l’ultimo anno. Con l’inizio dell’estate e le riaperture, sono ripresi i viaggi in Europa, con l’introduzione a luglio del Green pass europeo.
Chi volesse visitare mete tropicali come le Maldive o i Caraibi, come può fare? Può viaggiare in questi Paesi o in altri fuori dall’Europa? Ecco tutto quello che bisogna sapere sulle regole di viaggio in tempo di pandemia.
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Se volete visitare un Paese tropicale dobbiamo deludervi, purtroppo: al momento non è possibile. Le norme italiane non consentono i viaggi per turismo nei Paesi extraeuropei, ma solo per motivi di necessità, studio, lavoro e salute. Inoltre, al rientro è previsto l’obbligo di quarantena. Le uniche eccezioni al divieto di viaggi riguardano, in casi marginali, alcuni Paesi che hanno al loro interno delle zone tropicali. Non si tratta delle classiche isolette dei tropici, ma di luoghi comunque piacevoli per le relax e una vacanza.
Le norme di viaggio verso i Paesi all’estero sono contenute nell’Allegato 20 ai vari decreti legge e Dpcm vari, approvati fin dall’inizio della pandemia. I Paesi sono raggruppati in elenchi con lettere dalla A alla E, a ciascun elenco corrispondono diverse regole di viaggio.
I Paesi inclusi nelle prime lettere sono quelli europei o vicini, con minori restrizioni di viaggio o senza restrizioni (come la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano, nell’elenco A, a cui si può accedere liberamente senza limitazioni né obbligo idi compilazione del Digital Passenger Locator Form – dPLF).
Nell’elenco B dovrebbero rientrare i Paesi europei a basso rischio epidemiologico, individuati con un’ordinanza del ministro della Salute. Al momento nessuno è incluso in questo elenco.
Poi, nell’elenco C sono inclusi i Paesi europei, dell’Unione europea e dell’area Schengen. Per questi Paesi sono inclusi anche alcuni territori di oltremare: le Isole Faroe e la Groenlandia per la Danimarca; la Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte per la Francia con esclusione di altri territori fuori dal continente europeo; le Isole Azzorre e Madeira per il Portogallo e le Isole Canarie e i territori africani della Spagna. Sono esclusi i territori dei Paesi Bassi fuori dal continente.
In questi Paesi si può viaggiare liberamente, anche per motivi di turismo, ma rispettando alcune indicazioni: l’obbligo di Green pass e la compilazione del Passenger Locator Form. Questi adempimenti sono richiesti per il rientro in Italia e solitamente anche dai singoli Paesi europei dove si è deciso di viaggiare. In caso di vaccinazione certificata con il Green pass, il ciclo vaccinale dovrà essere stato completato almeno da 14 giorni.
Se mancano i documenti richiesti per il rientro in Italia, se è consentito, il viaggiatore dovrà sottoporsi a quarantena di 5 giorni e poi a tampone, molecolare o antigenico, negativo dopo i 5 giorni.
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Negli elenchi D ed E dell’allegato 20 sono inclusi tutti gli altri Paesi extraeuropei e alcuni del continente europeo non inclusi negli elenchi precedenti. Sono i gruppi con maggiori restrizioni.
Riguardo ai Paesi dell’elenco D, che è stato di recente aggiornato con l’ordinanza del ministro della Salute del 29 luglio, sono consentiti i viaggi senza giustificazioni, dunque anche per turismo. Al rientro in Italia, tuttavia, i viaggiatori dovranno presentare tampone negativo, compilare il Passenger Locator Form, comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, raggiungere la destinazione in Italia solo con il mezzo privato, sottoporsi a una quarantena di 5 giorni, al termine della quale dovrà ripetere il tampone.
In questo elenco è incluso il Regno Unito, per il quale è richiesto il tampone negativo entro le 48 ore prima della partenza per l’Italia. Mentre dagli altri Paesi è sufficiente il test effettuato entro le 72 ore.
Fanno parte dell’elenco D anche Canada, Giappone e Stati Uniti. Per questi Paesi, tuttavia, insieme a Israele sono state introdotte regole specifiche. I viaggiatori in arrivo in Italia, se vaccinati o guariti dovranno presentare un certificato valido di vaccinazione o guarigione che varrà come Green pass, senza dover fare il tampone e né la quarantena all’arrivo in Italia. Oppure presentare il test del tampone negativo, sempre senza obbligo di quarantena.
Va sottolineato che molti dei Paesi extraeuropei dell’elenco D verso cui l’Italia consente i viaggi sono tuttavia chiusi ai turisti italiani, come Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
Infine, ci sono i Paesi dell’elenco E, verso i quali non è consentito viaggiare se non per motivi di salute, lavoro, studio e necessità. Dunque è escluso il turismo. Si tratta di tutti gli altri Paesi del mondo non inclusi negli elenchi sopra. Dunque anche la maggior parte delle bellezze tropicali, come Seychelles, Maldive e Repubblica Dominicana.
Per entrare o rientrare in Italia da questi Paesi, bisogna presentare un test negativo al Coronavirus, effettuato entro 72 ore, compilare il Passenger Locator Form, comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria, raggiungere la propria destinazione in Italia solo con il mezzo privato e sottoporsi a quarantena di 10 giorni, al termine della quale si dovrà ripetere il tampone.
Dunque, niente viaggi per le tradizionali mete tropicali, a meno che non siano i territori d’oltremare della Francia, come l’isola di Martinica e la Guadalupa, ai Caraibi, e le isole di Mayotte e La Réunion nell’Oceano Indiano. Sulla carta, però, per ché alcune restrizioni sono previste anche per queste mete. Mentre nella Guyana francese sono consentiti i viaggi solo per motivi di necessità.
Infine, restano vietati anche i viaggi verso Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.
Per ulteriori informazioni: www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus
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