Come comportarsi in caso di positività al Covid durante una vacanza all’estero lontani dall’Italia e dalla propria abitazione?
Purtroppo può succedere che durante una vacanza, in Italia come in Europa, si venga contagiati dal Covid, anche se si è vaccinati. Chiaramente le persone sottoposte al vaccino è stato dimostrato da ricerche scientifiche che rischiano pochissimo di andare in terapia intensiva o di stare male, ma tuttavia se si è positivi bisogna, comunque preservare le persone più deboli e coloro che non sono vaccinati e quindi mettersi in quarantena.
Come fare però a gestire questa situazione in caso di positività al Covid quando sei in vacanza all’estero?
Prima di partire è sempre importante pianificare tutti i casi possibili in cui possiamo imbatterci durante la vacanza. Prima di tutto è importante tenersi aggiornati sulla situazione epidemiologica grazie al sito della Farnesina, Viaggiare Sicuri. Tramite questo portale potete assolutamente monitorare la situazione del contagio. Ricordate poi che è importante poi effettuare un tampone negativo che deve risultare negativo entro 48 o 72 ore dalla partenza e in alcuni casi occorre anche il PLF.
Se ovviamente risultate positivi al test prima del vostro rientro a casa non si può far finta di nulla e tornare immediatamente in Italia. Dovrete infatti rimanere nei famigerati covid hotel o comunque delle strutture previste dal Paese in cui siete e richiedere l’assistenza dell’ambasciata italiana, ma comunque la cosa da fare è solo una: aspettare di risultare negativi al tampone.
Bisogna quindi rimanere in quarantena per due settimane nel Paese in cui vi trovate e quindi non potrei tornare in Italia. Come spiega la Farnesina non è possibile viaggiare con mezzi commerciali se si è soggetti alle procedure di quarantena. Il soggetto positivo deve anche coadiuvare il tracking, ossia rintracciare eventuali contatti che verranno sottoposti alla quarantena. È fondamentale poi contattare la Farnesina per informare del fatto che siete bloccati all’estero.
Si può poi eventualmente organizzare un rimpatrio contattando l’ambasciata, ma ricordate che solo in casi di emergenza si può contattare l’unità di crisi per il rimpatrio immediato.