A Tropea, il borgo più bello d’Italia, ordinanza del sindaco per il decoro urbano e multe salate. Gli altri comuni d’Italia dove è vietato girare in costume
Tropea è un incantevole paese sul mare – è stato eletto borgo più bello d’Italia quest’anno – ed è preso d’assalto dai vacanzieri durante l’estate. Che rischiano però la multa se non si vestono in maniera consona. E non sono gli unici. In molti comuni d’Italia sul mare è vietato passeggiare in costume.
Per i trasgressori, amanti del torso nudo o del bikini ad ogni costo, si tratta di sanzioni piuttosto salate. E invece tutti i sindaci da Nord a Sud della penisola vogliono decoro nelle loro strade. A partire dall’abbigliamento dei villeggianti.
Multe a Tropea: fino a 500 euro se si gira in costume
Dalla marina dove si trovano le spiagge, i campeggi e qualche locale bisogna salire lungo ripide scale per arrivare al centro di Tropea e capita che qualche turista un po’ per pigrizia un po’ per il caldo salga in costume.
C’è chi addirittura cammina scalzo, chi ancora tutto bagnato dall’ultimo tuffo, chi con il telo da mare tutto insabbiato, chi a torso nudo. E chi esce di casa direttamente in costume per andare al mare. Uno spettacolo indecoroso che non piace per nulla al sindaco Giovanni Macrì.
Così per il terzo anno di seguito il primo cittadino di Tropea ha firmato un’ordinanza sul decoro cittadino vietando abbigliamento non consono al contesto urbano. Così i vigili potranno multare i contravventori che girano in costume. Le sanzioni vanno da 125 a 500 euro.
La linea dura è stata scelta perché i comportamenti poco decorosi non sono solo ‘brutti da vedere’ ma pesano sull’immagine della città e molti cittadini si lamentano degli atteggiamenti indecenti di alcuni turisti. Ecco dunque le multe per chi non si adegua. Il costume si porta solo in spiaggia.
Le altre città dove non si può girare in costume
Girare in costume in città non è certo un reato penale, né esiste una legge specifica che vieti di passeggiare in costume per i centri urbani. Se non si compiono atti contrari alla pubblica decenza, si può girare anche a torso nudo o in bikini. Salvo lì dove ci siano espresse ordinanze o divieti, come nel caso di luoghi di culto che vietano l’ingresso o nei comuni che emanano regolamenti.
Sono numerosi i comuni in Italia che nel periodo estivo per salvaguardare il decoro delle loro strade emanano ordinanze sull’abbigliamento. Da Nord a Sud fioccano così multe per chi non si mette un copricostume o una maglietta. Da Viareggio a Baia Domizia in Campania, da Santa Margherita di Savoia in Puglia a Rapallo in Liguria, da Milano Marittima a Sorrento, da Riccione a Vietri sul mare. A Rapallo sono stati messi perfino i cartelli per la strada.
Il consiglio è quello di informarsi sui regolamenti comunali per non trovarsi a dover pagare diverse centinaia di euro di multa, ma ancora meglio è mettersi sempre una maglietta.