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Siamo tornati a bordo della Motonave Corsara con Whale Watching Golfo Paradiso per scoprire le meraviglie che il nostro mare ci propone. Questa volta, nel Santuario Pelagos, abbiamo avvistato 3 capodogli, 2 balenottere e un branco di circa 30 stenelle striate!
Dopo un incontro emozionante con due esemplari di tartaruga Caretta Caretta, il nostro viaggio nel cuore del Santuario dei Cetacei Pelagos continua. E questa volta il bottino di avvistamenti è ricco ed emozionante. Un’avventura che riempie gli occhi, ma anche il cuore e ci ricorda quanto sia importante rispettare il nostro bellissimo mare.
La motonave Corsara guidata e capitanata dal Comandante Franco Chiaschetti è pronta a partire dalla banchina di Imperia, in Liguria. Insieme a Matteo, Giovanni e la biologa marina Francesca Salvioli, tutto è pronto per accompagnare turisti, residenti e appassionati nell’esperienza di Whale Watching nel mare della Liguria!
Fa strano pensare che con un paio di ore di navigazione in mare aperto si possano incontrare specie animali possenti, meravigliose e uniche come queste. Eppure è tutto vero! Il mare è un luogo prezioso, un habitat unico e importantissimo per tutti noi. Nelle sue acque migliaia di creature vivono, prosperano e contribuiscono anche alla nostra sopravvivenza. Dal minuscolo plancton passando ad esseri viventi ben più grandi: come i capodogli e le balenottere. E proprio questi due animali maestosi abbiamo incontrato nella nostra escursione di Whale Watching con Golfo Paradiso.
Ricordate la pubblicità che chiosava con la frase “Delfino curioso”. Bene, questa volta trasliamo il tutto su un altro animale: il capodoglio. Durante l’escursione al largo di Imperia, una volta giunti nell’area dei canyon sottomarini con una profondità che va dai 600 fino ai 2000 metri abbiamo incontrato due esemplari di capodogli, probabilmente maschi, piuttosto curiosi: “I capodogli – ci spiega la biologa Francesca Salvioli – Salgono in superficie per riprendere fiato chiaramente. Questa volta sono rimasti un po’ più a lungo in superficie perché li avevamo incuriositi. Stavano cercando di capire chi fossimo, cosa volessimo e soprattutto se fossimo un pericolo“.
Poco distante dalla zona dove abbiamo avvistato il capodoglio, è comparso un soffio. Dritto, ben diverso da quello del capodoglio: una balena! “Generalmente la balenottera si trova nei pressi della piana abissale, ossia quella zona intorno ai duemila metri di profondità in cui il fondale smette di scendere – ci racconta la biologa marina Francesca – È difficile trovare entrambi questi esemplari a così poca distanza, ma è probabile che un giro di correnti abbia portato qui un’abbondanza di cibo variegato. La balenottera infatti si nutre di plancton, mentre i capodogli di calamari che vivono in profondità“. Quando le due balenottere incontrate si sono immerse ci hanno regalato una grande emozione, ma anche uno spettacolo naturale, la loro impronta: la Whale Print. Si tratta di una sorta di macchia rotonda che si crea con il colpo di schiena e di coda che dà la balenottera quando si tuffa nelle profondità.
Ma gli avvistamenti sulla Motonave Corsara con il Comandante Chiaschetti non finiscono e la giornata si chiude con le stenelle striate che saltano e si esibiscono in acrobazie mozzafiato attorno alla balenottera, poco prima che si immerga. E poi? Cosa c’è di più divertente che giocare e saltare con le onde provocate dalla nostra nave? E così le stenelle striate, un nutrito gruppo di quasi 30 esemplari, si avvicina a noi, lasciando senza fiato tutti i presenti.
Dove abbiamo vissuto tutte queste emozioni? Semplice, nel Santuario dei Cetacei un’area marina di 87.500 km² nata da un accordo internazionale tra Italia, il Principato di Monaco e la Francia con lo scopo ultimo di proteggere e preservare tutti i mammiferi marini che popolano queste acque. Viene definito come un ecosistema di grandi dimensioni dove le famiglie di cetacei e altre specie, vivono tutto l’anno grazie ad una straordinaria abbondanza di cibo.