I letti del villaggio olimpico di Tokyo 2020 sono fatti in cartone, ma il motivo sembra proprio non essere quello di evitare i rapporti intimi tra gli atleti, ma pensare invece a delle sistemazioni green ed ecologiche.
Cosa c’è di vero nella notizia circolata qualche giorno fa in merito a dei letti di cartone, definiti “anti-sesso” installati nelle stanze del villaggio olimpico di Tokyo 2020? Un po’ di verità e un po’ di mistificazione si sono fusi in questa notizia che sembra però essere stata smentita da pochissimo grazie al video di Rhys Mcclenaghan, ginnasta dell’Irlanda del nord che si è ripreso mentre saltava con forza sul letto che non si è, ovviamente rotto. Allora è falso che il letto è di cartone o che è studiato per evitare l’intimità?
Leggi anche: Olimpiadi 2032 assegnate all’Australia: saranno a Brisbane
Le Olimpiadi sono un traguardo importantissimo per tutti gli atleti che si sono impegnati anni e anni, sacrificando anche la loro vita, per gareggiare in questa competizione. Ma sono anche un luogo di incontro tra migliaia di persone e, come riporta Fanpage, l’utilizzo di Tinder in queste situazioni ha spiccato il volo. Non solo tra gli atleti, ma soprattutto tra i membri dello staff delle varie nazioni.
Così, quando sono uscite le foto di alcuni letti di cartone nel villaggio olimpico di Tokyo 2020 si è supposto fossero dei letti anti-sesso. Sistemazioni pensate per sorreggere solo il peso di un atleta per evitare così momenti di intimità tra i partecipanti. Riducendo così anche il rischio di diffusione eventuale di Covid-19.
Tuttavia questa storia è stata smontata dopo pochissimo grazie ad un video del ginnasta Rhys Mcclenaghan che si è ripreso mentre saltava con foga sul suo materasso disposto sul letto di cartone dimostrando che la strutture può reggere a qualsivoglia peso e stimolazione. Cosa c’è di vero quindi?
Solo il fatto che i letti sono in cartone riciclabile al 100%. Ad idearli è stata la società Airweave che ha pensato a delle sistemazioni ecologiche più che ad un progetto per evitare incontri intimi tra gli atleti