Freedom Day nel Regno Unito, con Boris Johnson in quarantena

Freedom Day nel Regno Unito, con Boris Johnson in quarantena. Da lunedì 19 luglio la fine delle restrizioni.

freedom day regno unito
Freedom Day nel Regno Unito (Discoteca a Brighton, pochi minuti dopo la mezzanotte celebra la fine delle ultime restrizioni. Foto di Chris Eades/Getty Images)

Dalla mezzanotte di lunedì 19 luglio è “Freedom Day” nel Regno Unito. Ovvero la giornata in cui cadono le ultime restrizioni anti-Covid, come obbligo di mascherina al chiuso, distanziamento fisico, limiti ai raggruppamenti di persone e di capienza nei locali pubblici. Termina anche la raccomandazione sullo smart working.

Insomma, tutto torna come all’era pre-Covid, come se la pandemia fosse sparita. Forte della sua campagna vaccinale, con l’immunizzazione di gran parte della popolazione, il Paese della Regina Elisabetta decide di tornare come prima della pandemia, senza più restrizioni nemmeno al chiuso. La fine delle restrizioni era attesa per il 21 giugno, ma era stata rinviata pochi giorni prima a causa di una rapida ripresa dei contagi nel Regno Unito, dovuta a alla più contagiosa variante Delta.

Il governo britannico aveva deciso di prendersi un altro mese di tempo, soprattutto per completare la vaccinazione delle molte persone ancora in attesa della seconda dose, che è stata anticipata. Poi, nonostante i contagi non si siano fermati, anzi siano in costante aumento, la decisione di andare comunque avanti con la riapertura totale e con la fine di distanziamento e obbligo di mascherina al chiuso. Forte anche del basso numero di ricoveri e decessi.

La decisione appare tuttavia avventata, in particolare se si tiene conto che il nuovo ministro della Salute britannico Sajid Javid è stato trovato positivo al test per il Coronavirus nella giornata di sabato e lo stesso Primo ministro Boris Johnson è stato costretto a mettersi in isolamento, nonostante sia vaccinato.

Leggi anche –> Viaggi all’estero a rischio per la variante Delta, l’avviso della Farnesina

Freedom Day nel Regno Unito, con Boris Johnson in quarantena

Da oggi nel Regno Unito niente più obbligo di mascherina al chiuso e niente più limite al numero di persone in pub e discoteche  che alla mezzanotte hanno festeggiati riaprendo a tutti. Nemmeno sui mezzi di trasporto pubblico sono obbligatori mascherina e distanziamento. Provvedimenti, tuttavia, che hanno visto le resistenze dei sindaci inglesi. A Londra, il sindaco Sadiq Khan, ha mantenuto l’obbligo di indossare la mascherina in metropolitana e sugli autobus.

L’emergenza Covid non è finita e i contagi continuano ancora nel Paese anche se non con gli effetti gravi delle precedenti ondate quanto a ricoveri in ospedale e decessi. Merito delle vaccinazioni, tuttavia una parte ancora importante della popolazione è scoperta, in particolare i più giovani. Questo comporta la circolazione del virus, il rischio di mettere in pericolo i più fragili e di sviluppare nuove varianti.

Molti esperti non sono d’accordo con la politica del premier Johnson, che tra l’altro è dovuto tornare in quarantena, lui prima guarito dal Covid e poi vaccinato, perché entrato in contato con il ministro della Salute Sajid Javid, positivo al virus. In un primo momento, forte della sua vaccinazione, Johnson non voleva nemmeno mettersi in isolamento. La vaccinazione di per sé, tuttavia, non è garanzia assoluta di protezione dall’infezione anche se offre un’ampia copertura dai sintomi più gravi e dal ricovero in ospedale.

Leggi anche –> Covid, le Regioni che potrebbero passare in zona gialla

Salgono i contagi nel Paese, raccomandata la prudenza

Nella giornata di domenica 18 luglio nel Regno Unito si sono registrati 48.161 casi di Coronavirus (dati Worldometers), il Paese con il più alto numero di nuovi casi giornalieri al mondo. Più di Indonesia, India e Brasile, i Paesi al momento maggiormente colpiti dalla pandemia. Decessi e ricoveri sono di gran lunga inferiori a questi Paesi, ma la circolazione del virus preoccupa comunque gli esperti.

Per questo, lo stesso Johnson ha dovuto raccomandare prudenza ai suoi cittadini: “Dobbiamo ricordarci che questo virus è ancora lì fuori. I casi stanno salendo, possiamo vedere quanto la variante Delta sia estremamente contagiosa – ha detto il premier -. Allora vi prego, vi prego, vi prego, siate cauti. Fate il prossimo passo con tutta la prudenza e il rispetto per le altre persone e per i rischi che la malattia continua a presentare”.

E nonostante il venir meno degli ultimi obblighi, ancora in molti luoghi si continua ad indossare la mascherina, come sui mezzi pubblici e nei supermercati, dove il personale continua ad indossarla. La variante Delta fa paura. Mentre gli esperti avvertono che presto nel Regno Unito saranno raggiunti i 100mila contagi al giorno.

Nel frattempo, ricordiamo che chi arriva o rientra in Italia dal Regno Unito deve obbligatoriamente presentare un test negativo e una volta in Italia dovrà sottoporsi a una quarantena di 5 giorni.

Leggi anche –> Spagna, allarme Delta: Barcellona torna il coprifuoco. Quarantena per i rientri

Boris Johnson (Foto di HEATHCLIFF O’MALLEY/POOL/AFP via Getty Images)
Gestione cookie