L’aumento dei contagi ha spinto le autorità catalane a decretare il coprifuoco a Barcellona. L’Italia pensa alla quarantena per chi rientra dalla Spagna. Intanto Lazio e Sicilia impongono il tampone
Torna il coprifuoco a Barcellona e si ferma così la movida che da sempre contraddistingue le notti catalane. I numeri che arrivano dalla Spagna spaventano, soprattutto quelli della Catalogna. Sono 44 mila nuovi positivi nel Paese in appena 24 ore e un’incidenza di 436 casi ogni 100 mila abitanti, 1000 casi ogni 100 mila in Catalogna (In Italia l’incidenza è 18).
Si guarda con preoccupazione alla Spagna e ai tanti italiani che sono lì in vacanza e che ci andranno nelle prossime settimane – nonostante l’avviso delle nostre autorità ad evitare viaggi all’estero. Così nel frattempo che il Governo agisca, alcune Regioni italiane si stanno organizzando con l’obbligo dei tamponi per chi rientra dalla penisola Iberica.
Doveva essere l’estate della ripartenza, invece sta diventando l’estate della variante Delta con tutte le immaginabili conseguenze. Il contagio corre veloce, più delle campagne di vaccinazione, più delle riflessioni degli indecisi. E soprattutto corre fra i più giovani, i meno vaccinati e quelli che più si assembrano.
Fortunatamente però i più giovani sono anche quelli che meno hanno bisogno di ricorrere agli ospedali. Così a fronte di numeri vertiginosi in Spagna i nosocomi non sono in affanno e le terapie intensive nemmeno. Ma ciò non è una ragione sufficiente per far correre il virus e non correre ai ripari.
Infatti più il virus circola più si sviluppano varianti in grado di arginare la protezione vaccinale più verranno colpite le persone fragili. Così per evitare un’altra catastrofe la Catalogna torna al coprifuoco.
A Barcellona e in altri comuni della Catalogna, tra cui le località costiere come Lloret de Mar, tutti a casa dall’1 alle 6 del mattino. Locali chiusi a mezzanotte, capienze ridotte anche all’aperto per ristoranti. Il provvedimento entra in vigore già da questo weekend per almeno 15 giorni.
Dapprima è stato il governo francese ad invitare i propri cittadini a non andare in vacanza in Spagna, poi l’Italia ha suggerito di evitare viaggi all’estero per precauzione. E anche per evitare di restare bloccati fuori in caso di positività riscontrata prima del rientro.
Ma sono comunque tantissimi gli italiani che sono in vacanza in Spagna, specie nelle isole Baleari, ma anche a Barcellona, Siviglia, Madrid e Valencia. Viaggiatori che tornano da uno dei Paesi in Europa con al momento il tasso di incidenza maggiore e che non sono sottoposti a nessun tipo di controllo.
Si presume che assieme all’estensione del Green Pass il Governo stabilirà pure la quarantena obbligatoria di 5 giorni per chi rientra dalla Spagna e dal Portogallo. Intanto però alcune regioni di stanno organizzando autonomamente. La Sicilia ha pronta l’ordinanza del tampone obbligatorio per chi rientra da Malta, Spagna e Portogallo. Lo stesso lo farà la Sardegna. E il Lazio ci sta pensando.