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Green pass in Italia obbligatorio per viaggiare e andare a teatro: ecco da quando

Green pass in Italia: sarà obbligatorio per svolgere alcune attività come prendere treni, aerei, andare allo stadio o a teatro. Le ipotesi di estensione al vaglio del governo. Le ultime notizie.

Green pass in Italia: le ipotesi di estensione (Adobe Stock)

Sull’esempio della Francia, anche l’Italia ora vuole estendere l’applicazione del Green pass o certificato verde digitale per spingere un numero maggiore di persone a vaccinarsi. Anche se per ottenere il Green pass è sufficiente un semplice tampone antigenico, della validità di 48 ore.

Le occasioni in cui verrebbe richiesto, tuttavia, dovrebbero rappresentare una sicurezza in più contro la nuova diffusione dei casi di Coronavirus dovuta alla più contagiosa variante Delta. Sebbene il Green pass non sia garanzia assoluta di sicurezza: purtroppo infatti anche una persona vaccinata o con test negativo corre il rischio di essere positiva asintomatica. Ammettere nei luoghi pubblici affollati solo persone vaccinate, guarite o negative al virus però aiuterebbe comunque a contenere i contagi.

Come sarà il Green Pass in Italia e da quando entra in vigore

Per il momento, contrariamente alle prime indiscrezioni, il governo italiano non è propenso a introdurre un’applicazione del Green pass rigida come in Francia, che lo richiederà anche per entrare in bar e ristoranti.

Già da qualche tempo nel governo si pensa a una modifica del Green pass in Italia. Molto probabilmente sarà rilasciato solo dopo la seconda dose del vaccino e non più dopo la prima dose, come è stato finora. Una modifica necessaria, visto che contro la variante Delta una sola dose di vaccino non è efficace.

L’estensione del Green pass sarà introdotta con un decreto di emergenza previsto già per i prossimi giorni e che potrebbe entrare in vigore già a fine luglio. Scopriamo come e in quali casi potrà essere esteso il Green pass in Italia.

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Green pass in Italia: le ipotesi di estensione

L’Italia va verso l’estensione dell’applicazione del Green pass ma non in modo restrittivo come in Francia o in Grecia, che ha deciso di imitare la prima. Insieme al probabile rilascio solo dopo la seconda somministrazione del vaccino, il certificato digitale Covid-19 sarà richiesto in più occasioni di quelle in cui viene richiesto ora.

Al momento, oltre che per viaggiare all’estero, il Green pass è necessario per partecipare ai banchetti di nozze, entrare nelle Rsa, andare ai grandi concerti e allo stadio. La sua estensione dovrebbe riguardare sempre eventi o situazioni in cui si radunano grandi assembramenti di persone o prevedono la presenza di molte persone per un lungo tempo al chiuso. Ad esempio teatri e cinema, dove grazie al Green pass si potrebbe raggiungere la capienza fino al 100%.

La proposta è quella di estenderne l’applicazione ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza, come treni e aerei (voli nazionali), aumentare i casi in cui è richiesto negli stadi e richiederlo anche per le discoteche (che ancora non hanno riaperto), gli spettacoli o altri eventi pubblici.

Sfuma, invece, la possibilità che il certificato verde venga richiesto per andare al bar e al ristorante. Molti esercenti si sono detti contrari e sarebbe molto difficile gestire i controlli.

Le criticità del Green Pass in Italia

L’estensione del Green pass in Italia, comunque, non sarà facile. Non solo per l’opposizione di alcune forze politiche anche nella maggioranza di governo. Ma perché diversi sono i problemi di applicazione concreta. Il Garante della privacy ha già sollevato alcune criticità. Soprattutto ci sono ancora troppe poche persone vaccinate in Italia per pretendere un’applicazione diffusa del certificato.

Molti giovani sotto in 30 anni che si sono prenotati per il vaccino già nel mese di giugno non saranno vaccinati prima di agosto, con la prima dose. In questo mese, infatti, si stanno somministrando soprattutto seconde dosi e le forniture di vaccino hanno avuto un calo.

Se fosse chiesto il Green pass anche per viaggiare in treno a Roma a Milano, moli studenti che si spostano per l’Italia, non ancora vaccinati o non completamente vaccinati non per loro volontà, dovrebbero pagarsi il tampone. A differenza delle persone più adulte già vaccinate.

Una discriminazione che verrebbe ad inficiare l’applicazione estesa del Green pass che a questo punto è molto difficile che avvenga prima della fine dell’estate. Se ne potrà parlare a settembre, forse, quando tutti quelli che potevano vaccinarsi sono stati messi i condizione di farlo.

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Green pass italiano (Adobe Stock)
Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba