Spagna, contagi in aumento per la variante Delta: stagione turistica a rischio? Le ultime notizie
Preoccupa la diffusione della variante Delta del Coronavirus nel mondo. L’OMS ha appena lanciato l’allarme sul rapido aumento del numero di Paesi in cui sono stati individuati casi della variante ex indiana (così chiamata inizialmente perché scoperta per la prima volta in India a ottobre 2020).
Aumentano i Paesi raggiunti e tornano a salire i contagi in Europa, sulla cui situazione pandemica l’OMS aveva già messo in guardia la settimana scorsa. Nell’ultima settimana l’incidenza del numero dei contagi è cresciuta del 30%. Un dato preoccupante a cui purtroppo ha contribuito anche il deciso aumento di casi in Spagna.
Vi avevamo già segnalato del maxi focolaio sull’isola di Maiorca, a seguito dei festeggiamenti per fine dell’anno scolastico degli studenti arrivati da tutta la Spagna. Feste che si sono svolte con grandi assembramenti e senza osservare le regole di base di prevenzione (mascherina e distanziamento). Peraltro tra una popolazione giovane e ancora scarsamente vaccinata. Giovani che poi sono tornati a casa, portando il virus nelle zone di residenza.
A fine giugno, invece, vi avevamo segnalato l’aumento dei casi a Tenerife, sulle isole Canarie, che aveva costretto le autorità sanitarie a reintrodurre alcune restrizioni e anticipare la chiusura dei locali sull’isola.
La crescita dei nuovi contagi in Spagna rischia di compromettere la stagione turistica quando era appena iniziata. Ecco cosa bisogna sapere.
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In Spagna i contagi sono rapido aumento, soprattutto tra la popolazione più giovane, e la principale responsabile è la variante Delta (ex indiana, B.1.617.2), molto più contagiosa delle precedenti varianti del Coronavirus, anche di quella Alfa (ex inglese) che dalla scorsa primavera era diventata prevalente in Europa.
Nell’ultima settimana, l’incidenza settimanale dei contagi in Spagna ha raggiunto i 171 casi ogni 100mila abitanti. Se fossimo in Italia finirebbe la zona bianca, per mantenerla infatti sono necessari meno di 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive. Sarebbe a rischio anche la zona gialla per la quale sono richiesti meno di 150mila casi a settimana, tranne i casi in cui non ci sia pressione sugli ospedali. Insomma, da noi i dati della Spagna sarebbero quasi da zona arancione, un incubo in piena estate.
I nuovi contagi riguardano i giovani, non ancora vaccinati o che non hanno ancora completato la vaccinazione, e sono dovuti alla variante Delta. La rapidità dell’aumento dei casi è impressionante se si considera che in una sola settimana l’incidenza è triplicata. Nella fascia di età 20-29 anni, l’incidenza ha raggiunto i 450 casi ogni 100mila abitanti.
L’impennata di casi rischia di vanificare i risultati ottenuti finora e di mettere a rischio la stagione turistica, nonostante il Green pass europeo. Purtroppo, diffusione della più contagiosa variante Delta in Europa, allentamento delle restrizioni e ritorno alla vita sociale, soprattutto dei giovani senza una adeguata copertura vaccinale, sono i fattori che combinati hanno fatto riesplodere i contagi.
Per fare fronte alla nuova emergenza, alcune comunità autonome spagnole hanno reintrodotto alcune restrizioni, soprattutto riguardo all’accesso ai locali, che erano state rimosse a maggio. Addirittura c’è chi propone la reintroduzione del coprifuoco. Il governo centrale, però, al momento non sembra intenzionato a reintrodurre le limitazioni per non penalizzare il settore turistico già duramente colpito dalla pandemia. Come il Regno Unito, anche la Spagna conta sul fatto che le persone più a rischio, quelle anziane, sono state completamente vaccinate. Mentre i contagi riguardano soprattutto i giovani, una fascia della popolazione non a rischio.
L’aumento dei contagi, però, potrebbe scoraggiare i turisti stranieri dall’andare in Spagna e le autorità sanitarie degli altri Paesi potrebbero raccomandare ai propri cittadini di non recarsi nel Paese. Esattamente come ha fatto la Francia che ha sconsigliato i suoi cittadini di andare in Spagna e Portogallo.