Un viaggio con Whale Watching Golfo Paradiso: l’incontro con le tartarughe Caretta Caretta nel cuore del Mediterraneo.
Alle 10 del mattino la motonave Corsara è pronta a partire dalla banchina di Imperia, in Liguria. Si prospetta un’altra giornata in mare per accompagnare turisti, residenti e appassionati nel cuore del Santuario dei Cetacei Pelagos per dedicarsi all’attività di Whale Watching. Ossia all’osservazione di balene, delfini, capodogli e altre specie animali nel loro habitat naturale: il mare della Liguria!
A bordo un team di esperti navigatori, un eccellente Capitano e due biologi marini, Francesca Salvioli e Davide Ascheri, anche Presidente Dell’associazione Delfini del Ponente. È con loro che si parte alla volta del Santuario.
Cos’è il Santuario dei Cetacei Pelagos?
Il Santuario dei Cetacei è un’area marina di 87.500 km² nata da un accordo internazionale tra Italia, il Principato di Monaco e la Francia al fine di proteggere e preservare le numerosissime specie di mammiferi marini che qui vivono. A tale scopo ogni giorno possono transitare solo un preciso numero di imbarcazioni e la velocità di navigazione è ridotta, soprattutto in caso di avvistamenti.
Quest’area viene definita un ecosistema di grandi dimensioni e, come spiega il biologo Davide Ascheri, qui le famiglie di cetacei e altre specie, vivono praticamente tutto l’anno grazie ad una straordinaria abbondanza di cibo.
Whale Watching: l’escursione da Imperia
L’escursione sulla motonave Corsara per il Whale Watching porta al largo della costa raggiungendo aree identificate come canyon sottomarini con una profondità che va dai 600 fino ai 2000 metri. Questa, ad esempio, è la casa perfetta per i capodogli e gli zifi.
Tuttavia, ciò che devono avere ben chiaro i passeggeri è che in ogni escursione di Whale Watching ci si trasforma in ospiti che, metaforicamente, bussano alla porta di casa di balene e delfini sperando che qualcuno voglia aprire. Non è sempre detto, infatti, che l’escursione si concluda con un avvistamento di una grande cetaceo, ma ci si può stupire di altri avvistamenti, come l’incontro con due magnifici esemplari di Tartaruga Caretta Caretta.
L’avvistamento della tartaruga Caretta Caretta
“Abbiamo visto due bellissimi esemplari di tartaruga Caretta Caretta oggi – spiega il biologo Ascheri – Erano perfettamente sani ed in salute da quello che abbiamo potuto vedere, il che ci rasserena! La settimana scorsa infatti siamo intervenuti per aiutare una tartaruga che non riusciva ad immergersi. L’abbiamo tratta in salvo e portata all’Acquario di Genova dove è in riabilitazione e speriamo che torni presto in mare“.
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I due biologi ci raccontano che, dai primi dati, sembra che il numero di tartarughe in Liguria sia aumentato. “Dovremmo aspettarci di vederle presto anche nidificare al nord – spiegano Davide Ascheri e Francesca Salvioli – Non sappiamo con certezza il perché, ma supponiamo che le acque del mare più calde le spingano a risalire le coste“.
In merito ai pericoli che possono minacciare l’esistenza e la sopravvivenza della tartaruga Caretta Caretta la biologa Francesca Salvioli spiega che, ovviamente, più sono vicine alla costa più i pericoli aumentano. “La tartarughe Caretta Caretta mangiano le meduse, è il loro pasto preferito! Ma purtroppo capita che scambino la plastica per meduse, o plancton gelatinoso di cui vanno ghiotte e la mangino. Purtroppo la quantità di microplastiche e plastiche che troviamo negli stomaci di alcuni esemplari è preoccupante“.
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E così, dall’emozione spensierata dell’incontro con la tartarughe durante l’escursione di Whale Watching del Golfo Paradiso, scatta una doverosa riflessione sull’importanza di ridurre l’uso della plastica e soprattutto non inquinare. Il rispetto e l’amore per la natura passano anche da questi piccoli gesti.