Grandi Navi a Venezia, l’Unesco: la città nella blacklist dei siti a rischio. L’avvertimento.
Venezia rischia grosso e non è la prima volta che viene avvertita. Se non cesserà immediatamente il passaggio delle Grandi Navi nei canali della città lagunare, l’Unesco la inserirà nella blacklist dei suoi siti a rischio.
Dopo i continui annunci di provvedimenti di divieto del passaggio delle Grandi Navi nel Canale della Giudecca, puntualmente disattesi, ora l’Unesco avverte sul serio la città lagunare e il governo italiano che passerà alle vie di fatto. Il passaggio delle Grandi Navi rappresenta un pericolo troppo grande per la città perché possa essere ancora consentito.
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A poche settimane dall’assemblea annuale dell’Unesco prevista dal 16 al 31 luglio, arriva l’avvertimento dell’agenzia delle Nazioni Unite a Venezia e all’Italia sullo stop alle Grandi Navi in laguna. Più che un avvertimento, un ultimatum e le intenzioni non sono concilianti.
L’Unesco dice basta agli stop alle Grandi Navi solo teorici. È il momento degli interventi immediati e di una urgente “soluzione di lungo periodo” per “impedire totalmente” e da subito l’accesso in Laguna, preferibilmente “reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”.
I tecnici dell’Unesco mettono l’Italia di fronte a una scelta: fermare le Grandi Navi nella Laguna ora altrimenti Venezia, Patrimonio Unesco dell’Umanità, verrà inserita nella blacklist dei siti Unesco in pericolo. La proposta alla prossima assemblea è già scritta.
Venezia rischia troppo, sostengono i tecnici Unesco e occorre agire subito per mettere in salvo la fragile bellezza della Laguna.
Il ministro della Cultura Dario Franceschiniha ammesso che per l’Italia sarebbe una “cosa grave” l’inserimento di Venezia nella lista dei siti a rischio, allo stesso tempo ha dichiarato all’Ansa: “Abbiamo già fatto un passo importante nell’ultimo decreto legge con la destinazione definitiva dell’approdo delle Grandi Navi fuori dalla laguna adesso credo vada fatto di più come impedire da subito il passaggio delle Grandi Navi nel canale della Giudecca“.
Le parole del ministro sembrano anticipare il provvedimento del governo, sul quale circolano da giorni indiscrezioni, che dovrebbe impedire subito il passaggio delle navi da crociera nel Canale della Giudecca.
L’inserimento di Venezia nella lista nera dei siti Unesco a rischio obbligherebbe l’Italia a concordare con l’Unesco un piano per l’uscita dell’emergenza da qui al 2022. Come per i Paesi dove sono in corso guerre o colpiti da calamità naturali e i cui siti Unesco sono in pericolo. Nel mondo sono circa 50 su 1.100 i siti iscritti alla blacklist.
Per l’Italia sarebbe un danno di immagine gravissimo.
Era stato il governo Monti a introdurre il primo divieto di transito alle Grandi Navi nel Canale della Giudecca con il decreto Clini Passera, che rimase, tuttavia, lettera morta. Il provvedimento, infatti, vietava il transito del principale canale di Venezia alle navi passeggeri di oltre 40 mila tonnellate ma solo solo in presenza di “valide alternative”, che tuttavia non sono state mai trovate. Siamo ancora a questo punto.
Nel 2014 ci fu un altro tentativo da parte del Comitato interministeriale di fermare le Grandi Navi in Laguna, anche questo fallito. Il provvedimento fu addirittura annullato dal Tar.
Un ulteriore tentativo di stop alle Grandi Navi risale al 2019, quando fu raggiunta una “unità di intenti”, tra il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e i rappresentanti delle maggiori compagnie da crociera per trovare un’alternativa alle Grandi Navi nel Canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco. Nemmeno questo accordo informale tra soggetti pubblci e privati ha portato ad alcunché.
Da ultimo, ci ha provato di nuovo prima il governo Draghi con un decreto convertito in legge il 12 maggio 2021 che sembrava finalmente bloccare in via definitiva l’ingresso delle Grandi Navi in Laguna. Entro il 31 maggio, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che gestisce anche la laguna di Venezia avrebbe dovuto individuare un porto di attracco alternativo alla Laguna. Un termine trascorso a vuoto.
Un’altra ipotesi era quella di far attraccare le navi da crociera al porto di Marghera, che tuttavia non è attrezzato per accogliere i croceristi, perché i terminal sono adibiti allo scarico dei container. Servirebbe un terminal dedicato al traffico dei passeggeri. Di cui però non se ne vede l’ombra.
Sarà l’ultimatum dell’Unesco a dare una mossa alla situazione?