Movida in zona bianca, i Comuni contro gli assembramenti

Movida in zona bianca, i Comuni prendono misure contro gli assembramenti. Cosa bisogna sapere.

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Movida in zona bianca, i Comuni contro gli assembramenti (Primo weekend di zona bianca a Roma. Immagine di repertorio, foto di Antonio Masiello/Getty Images)

Con le nuove zone bianche, senza coprifuoco e con restrizioni al minimo, molte grandi città si apprestano a vivere un weekend di movida che potrebbe creare pericolosi assembramenti.

Da lunedì 14 giugno, infatti, sono entrate in zona bianca alcune grandi Regioni, dove si trovano le più grandi città italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e Provincia di Trento. Città come Roma, Milano, Torino, Bari e Bologna potrebbero avere problemi di affollamento su piazze e strade e di ordine pubblico, nel loro primo sabato senza coprifuoco (non che nelle ultime settimane fosse granché rispettato).

Da lunedì 21 giugno, poi, tutta Italia entrerà in zona bianca, tranne la Valle d’Aosta, e cadrà definitivamente il coprifuoco, su tutto il territorio nazionale.

Nel frattempo, i sindaci delle grandi città sono corsi ai ripari per evitare che il primo weekend in zona bianca si trasformi in una bolgia infernale, a rischio contagio.

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Movida in zona bianca, le misure contro gli assembramenti

Primo weekend in zona bianca, fine delle scuole e per alcuni anche degli esami, inizio delle vacanze per molti italiani. Le notti di fine giugno nelle grandi città come Roma e Milano rischiano di trasformarsi in luoghi di caos e grandi assembramenti, con piazze e strade super affollate, in un momento in cui non bisogna abbassare la guardia. Perchè nonostante il forte calo dei contagi di Coronavirus, la variante Delta (indiana) del virus circola già in Italia, seppure ancora con piccoli focolai.

Per evitare pericolosi assembramenti e i rischi di ulteriori diffusioni del virus, molti Comuni hanno preso provvedimenti per contenere o limitare la movida. Oltre alle restrizioni previste a livello nazionale, le amministrazioni locali possono introdurne di nuove se è necessario per l’ordine pubblico e per contenere i rischi di contagio. I Comuni possono ordinare la chiusura anticipata dei locali notturni e chiudere strade o piazze per evitare assembramenti.

I provvedimenti nelle città

A Roma, la Questura ha disposto la chiusura con transenne e l’accesso a numero chiuso delle piazze storiche della città, soprattutto quelle più frequentate dai giovani la sera. Sbarrato dunque l’ingresso a Campo de’ Fiori, il luogo per eccellenza della movida romana, transenne anche a Pigneto, già da venerdì sera. Sabato sera, invece, il numero chiuso sarà introdotto a Piazza di Spagna e Fontana di Trevi. Altri sbarramenti potranno essere introdotti in altre zone densamente frequentate della città nelle sere dei weekend, come Ponte Milvio, San Lorenzo, Trastevere e il litorale di Ostia.

Le chiusure di piazze e strade con gli ingressi contingentati non sono certo una novità a Roma. Erano state già adottate nei mesi scorsi, in piena emergenza pandemia. Il modello viene dunque rafforzato dove sarà più necessario, con possibili chiusure temporanee di spazi all’aperto in caso di eccessivi affollamenti.

In altre città italiane sarà limitata la somministrazione di alcol o imposta la chiusura anticipata dei locali. Misure che si sono rese necessarie non solo e non tanto per contenere il rischio di contagio ma anche e soprattutto per le scene di violenza e le risse che si sono scatenate la notte in numerose piazze italiane.

Ad esempio, a Genova non si potrà consumare alcol fuori dai dehors del centro storico, dalla mezzanotte alle 7 del mattino. L’unica eccezione è per la zona del Porto Antico. I trasgressori saranno sanzionati con multe pesanti. A Pavia, invece, i bar e locali notturni dovranno chiudere dalle 1 alle 5 del mattino, mentre la vendita di bevande alcoliche d’asporto sarà vietata dalla mezzanotte alle 7 del mattino.

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Movida (Getty Images)
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