Italia in zona bianca, tranne la Valle d’Aosta, via il coprifuoco. Le ultime notizie.
Finalmente l’Italia entra in zona bianca e il coprifuoco viene eliminato. Non tutta Italia, a dire la verità. La Valle d’Aosta resterà ancora una settimana in zona gialla, ultima Regione d’Italia. Poi da fine giugno tutta la mappa delle Regioni si tingerà di bianco.
I dati sul buon andamento dell’epidemia di Covid-19 sono stati confermati, dunque da lunedì 21 giugno entreranno in zona bianca: Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano.
In zona bianca cade l’obbligo di coprifuoco, ma la restrizione alla libera circolazione notturna verrà comunque abolita su tutto il territorio nazionale il 21 giugno, come aveva già previsto il decreto di maggio sulle nuove riaperture. Il coprifuoco, introdotto nel novembre 2020 dal governo Conte, è stato posticipato di un’ora, alle 23.00, il 19 maggio, poi alle 24.00 dal 7 giugno. Nel frattempo, nelle Regioni diventate bianche è venuto meno.
Di seguito tutte le informazioni sulle nuove zone bianche e sull’andamento dell’epidemia di Covid in Italia. Cosa bisogna sapere.
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Continua il calo dei contagi di Covid in Italia, insieme all’incidenza settimanale. Dati ottimi che portano in zona bianca, quella con minime restrizioni, altre Regioni. Sono sei Regioni e una Provincia autonoma che cambieranno colore lunedì 21 giugno: Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Bolzano. Erano le ultime rimaste ancora in giallo, insieme alla Valle d’Aosta che passerà invece in zona bianca lunedì 28 giugno (se i dati saranno confermati). Ultima Regione in zona rossa, a inizio maggio, e ora ultima in giallo.
Nelle scorse settimane, erano entrate in zona bianca: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, il 31 maggio; poi Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, da lunedì 7 giugno; Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e Provincia di Trento dal 14 giugno.
In zona bianca non c’è più il coprifuoco, che tuttavia comunque sarà eliminato su tutto il territorio nazionale da lunedì 21 giugno. Come da calendario delle riaperture.
Zona bianca, tuttavia, non significa “tana libera tutti”, anche se tutto, o quasi, sarà riaperto, perché alcune restrizioni resteranno. Prima di tutto l’obbligo di mascherina, anche all’aperto (ma potrebbe essere eliminato già a fine mese, prima della data fissata al 15 luglio). Rimangono, poi, l’obbligo di distanziamento fisico e il divieto di assembramenti.
Le discoteche sono ancora chiuse. Mentre nei cinema, nei teatri, negli stadi, nei palazzetti e in altri luoghi di aggregazione i numeri degli accessi sono contingentati.
Per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza, sono state introdotte delle linee guida sull’apertura dei locali pubblici e lo svolgimento di cerimonie ed eventi. Per i posti a tavola nei ristoranti in zona bianca è stato introdotto il limite massimo di 6 persone non conviventi al tavolo al coperto, mentre non è previsto alcun limite all’aperto. Il limite delle 4 persone non conviventi al tavolo rimane solo per la Valle d’Aosta, da lunedì.
Inoltre, per alcuni spostamenti e per partecipare ad alcuni eventi, anche in zona bianca, serve il Green pass: per spostarsi da e verso le Regioni arancioni e rosse (che al momento non ci sono, salvo alcuni comuni in zona rossa), per partecipare ai ricevimenti di matrimonio e per fare visite nelle RSA.
Come di consueto, nel pomeriggio di venerdì 18 giugno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull’epidemia di Covid in Italia. I dati continuano ad essere incoraggianti, con il continuo calo dei contagi su tutto il territorio nazionale.
“La curva epidemica nel nostro Paese è tra le più basse a livello dei principali paesi Ue“, ha dichiarato in conferenza stampa Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “C’è una decrescita dei casi in tutte le Regioni e cominciano ad essere numerosi i Comuni dove non ci sono stati casi nelle ultime settimane”, ha aggiunto Brusaferro.
Continua il calo dell’incidenza settimanale dei contagi che passa a 16,7 casi ogni 100mila, dai 25 casi della settimana scorsa. Rimane sostanzialmente stabile l’indice Rt nazionale a 0,69 questa settimana da 0,68 della settimana scorsa.
Scende ancora il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale che si attesta al 6%, sia in area medica che in terapia intensiva, dall’8% della scorsa settimana.
L’avanzamento della campagna vaccinale, partita dai più anziani, sta abbassando progressivamente l’età media di chi si contagia, che ora “si colloca a 37 anni“, ha spiegato Brusaferro, mentre “scende a 55 anni l’età media dei ricoveri e 61 anni di chi accede alla terapia intensiva“. L’età media dei decessi scende a 75 e 78 anni. “Il tasso di mortalità continua a decrescere al crescere della copertura vaccinale”, ha detto ancora il presidente dell’ISS.
Se i dati sono buoni, tuttavia preoccupa la variante Delta (indiana) che si sta diffondendo nel Regno Unito, con una importante ripresa dei contagi. Per questo motivo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che reintroduce la quarantena breve di 5 giorni per chi arriva in Italia dal Regno Unito, oltre all’obbligo di tampone negativo.
Alcuni focolai della variante Delta, tuttavia, sono stati già individuati in Italia e il rischio è che questa misura sia stata presa troppo tardi. L’Italia, inoltre, effettua pochi sequenziamenti del Dna del virus, alla ricerca di varianti, dunque i casi di variante Delta potrebbero essere molto più diffusi di quanto sappiamo. Poiché una sola dose di vaccino ha scarsa efficacia contro questa variante, l’unica soluzione è vaccinare il più possibile nel minor tempo possibile, per evitare di spostare troppo avanti nel tempo i richiami.
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