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Consigli di viaggio

Regno Unito: rinviate le riaperture del 21 giugno, la situazione viaggi

Regno Unito: rinviate le riaperture del 21 giugno, la situazione dei viaggi. Tutto quello che bisogna sapere.

Regno Unito: rinviate le riaperture del 21 giugno (Boris Johnson durante l’annuncio. Foto: WPA Pool/Getty Images)

Come avevamo anticipato, il governo britannico ha deciso di rinviare le riaperture complete nel Regno Unito previste per il prossimo 21 giugno. La data era stata chiamata “Independence Day“, dal Coronavirus, ma si dovrà aspettare ancora un mese.

Ieri pomeriggio, il premier britannico Boris Johnson ha parlato ai cittadini in conferenza stampa, annunciando il rinvio delle riaperture al 19 luglio, quattro settimane dalla data inizialmente prevista. Il Paese non è in lockdown, la stragrande maggioranza delle attività è aperta ma le misure che avrebbero eliminato anche le ultime restrizioni saranno rimandate.

Nel Paese fa paura la variante Delta (indiana) del virus che sta facendo risalire velocemente i contagi e rischia di provocare un nuovo pericoloso aumento di ricoveri in ospedali e decessi. Le ultime informazioni.

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Regno Unito: rinviate le riaperture del 21 giugno, la situazione viaggi

A inizio giugno i contagi da coronavirus Sars-CoV-2 sono tornati a crescere Nel Regno Unito, salendo a oltre 7mila e fino a 8mila al giorno. Un balzo che ha riportato il Paese su valori che non si vedevano dalla fine dello scorso febbraio. Tutta colpa della variante Delta, indiana (B.1.617.2) del virus, molto più contagiosa della variante Alfa (B.1.1.7), quella inglese, del 60% in più e resistente alla sola prima dose di vaccino.

Nel Regno Unito la maggior parte della popolazione è stata vaccinata almeno con una dose, si tratta di circa 41 milioni di cittadini adulti britannici, il 78,9%. Di questi, tuttavia, solo 30 milioni sono stati completamente vaccinati. Gli altri, vaccinati con una dose sola o ancora non vaccinati, sono esposti alla variante Delta che ormai conta circa il 90% dei casi di Coronavirus nel Paese. La variante inglese è stata dunque superata da quella indiana, divenuta prevalente.

Secondo i dati pubblicati dalla sanità britannica sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Delta, citati da Repubblica, una sola dose del vaccino di AstraZeneca proteggerebbe per il 26% dai contagi sintomatici e per il 57% dai ricoveri. Per Pfizer, invece, la protezione sarebbe più alta, il 40% contro i contagi sintomatici e l’85% dai ricoveri. Sale nettamente la protezione con due dosi dei vaccini: 76-84% contro le infezioni sintomatiche e all’85-98% di protezione dai ricoveri.

Nello specifico, i dati di Public Health England riportano che il vaccino AstraZeneca dopo due dosi protegge al 92% contro i ricoveri in ospedale. Mentre quello di Pfizer/BioNTech, sempre dopo due dosi, protegge al 96% contro i ricoveri.

Ora è corsa a vaccinare la popolazione con la seconda dose e i più giovani almeno con la prima, per anticipare una più ampia diffusione del virus. Per questo è stata una scelta obbligata posticipare le ultime riaperture, per prendere tempo per la campagna vaccinale e scongiurare la reintroduzione delle restrizioni che Johnson vuole assolutamente evitare.

Per le persone sopra i 40 anni sarà ridotto l’intervallo di somministrazione tra prima e seconda dose da 12 a 8 settimane. Come riporta la BBC.

Le restrizioni ancora in vigore

Nonostante il rinvio dell’Independence Day, comunque nel Regno Unito tutte le attività pubbliche sono aperte, eccetto le discoteche, così come si può partecipare agli eventi, dagli spettacoli alle manifestazioni sportive, sebbene con pubblico contingentato.

Nei ristoranti, bar e pub resta in vigore il limite di 6 persone al tavolo e non è consentito il servizio al banco. Lo stesso numero di 6 persone o di due nuclei familiari rimane per gli incontri al chiuso nelle abitazioni private. Mentre per gli incontri all’aperto resta il limite di 30 persone al massimo.

Per i matrimoni, invece, viene rimosso il limite massimo di 30 invitati ai ricevimenti, ma gli ospiti dovranno essere distanziati. Si tratta dell’unica eccezione al rinvio dell’allentamento delle restrizioni del 21 giugno. Invece, discoteche e sale da ballo resteranno chiuse e non saranno consentite feste danzanti al chiuso.

Negli altri locali pubblici resteranno le limitazioni di capienza attualmente in vigore. Inoltre, il lavoro a distanza sarà ancora raccomandato.

Si svolgeranno i grandi eventi già in programma, come le partite di calcio di Euro2020, il torneo di tennis di Wimbledon e alcuni grandi concerti. Per accedere a questi eventi i partecipanti dovranno dimostrare di essere stati vaccinati o presentare un test negativo al Coronavirus.

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Viaggi nel Regno Unito

Con il rinvio delle riaperture non si intravede a breve termine un allentamento delle misure restrittive di ingresso nel Regno Unito per i viaggiatori.

Al momento, chiunque entri nel Paese, da qualunque parte del mondo, deve presentare obbligatoriamente un test negativo al Coronavirus, effettuato nei tre giorni (72 ore) precedenti all’arrivo, secondo precisi parametri indicati dal Governo britannico. Il documento con il risultato del test dovrà indicare tutti i dati del viaggiatore e dovrà essere in in lingua inglese, francese o spagnola.

Due giorni prima della partenza, il viaggiatore dovrà compilare un formulario online, il “travel locator form“, in cui indicare tutti i dati richiesti e un indirizzo specifico nel Regno Unito e un numero di telefono al quale poter essere contattati.

All’arrivo nel Paese tutti i viaggiatori sono obbligati a un periodo di quarantena di 10 giorni, da trascorrere in Covid hotel o in un’abitazione privata, a seconda del Paese di provenienza. Chi viene dall’Italia e altri Paesi europei può trascorrere l’isolamento in una casa privata. La quarantena può essere ridotta a cinque giorni con un test a pagamento nel quinto giorno di isolamento, secondo l’opzione test-to-release.

Altri due test sono richiesti al secondo e all’ottavo giorno di isolamento, da prenotare e pagare prima dell’ingresso nel Paese, alla cifra di 210 sterline.

Una procedura complicata che di certo non agevola i viaggi verso il Regno Unito.

Maggiori informazioni su Viaggiare Sicuri: www.viaggiaresicuri.it/country/GBR

Chi arriva in Italia

Invece, per chi arriva dal Regno Unito in Italia è sufficiente, al momento, presentare il risultato negativo di un test molecolare o antigenico effettuato 48 ore prima di entrate in Italia. È necessario anche compilare, prima dell’ingresso in Italia, il Passenger Locator Form, il modulo di localizzazione digitale che sostituisce l’autodichiarazione resa al vettore.

Le regole sono le stesse applicate agli altri Paesi europei inseriti nell’Elenco C dell’allegato 20 ai vari decreti Covid. Tuttavia, si sta valutando l’introduzione dell’obbligo di quarantena per chi arriva in Italia dal Regno Unito.

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National Gallery a Trafalgar Square, Londra (Foto di Waid1995 da Pixabay)
Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba