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Il mistero del Portone del Diavolo a Torino: le macabre leggende

Misteri italiani? Eccome! La nostra nazione è ricca di antichi palazzi misteriosi e, in questo caso, di un Portone del Diavolo a Torino legato a delle leggende inquietanti. 

Portone del Diavolo a Torino – Adobe Stock

L’Italia è una nazione ricca di storia. Lo sappiamo. Ma proprio perché le nostre città e i nostri monumenti sono molto antichi, attorno ad alcuni di essi girano delle misteriosissime leggende. Come quella del Portone del Diavolo a Torino. La storia di questa porta è così famosa e allo stesso tempo conturbante che alla fine tutto il palazzo è conosciuto come il Palazzo del Diavolo. Scopriamo assieme questo mistero italiano.

Quando è stato realizzato il Portone del Diavolo

Il Portone del Diavolo altro non è che la porta principale del Palazzo Trucchi di Levaldigi a Torino, in via XX Settembre al numero 40. Oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro, questo palazzo ha una porta molto particolare realizzata a Parigi nel 1675 da Pietro Danesi per ordine di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi.

Il Portone del Diavolo è in realtà bellissimo. Le decorazioni, finemente intagliate, rappresentano scene dolci e delicate con fiori, angioletti, frutta e animali. Il problema è che il battente della porta, in bronzo, rappresenta Satana con la bocca spalancata, le corna e nelle sue fauci persino due serpenti.

Le leggende del Portone del Diavolo a Torino

Sebbene sappiamo che il Portone del Diavolo venne commissionato da politici locali e realizzato in Francia, le credenze popolari parlano di questo portone che è sbucato dal nulla una notte in cui si erano svolti dei riti oscuri. Leggenda vuole che un apprendista stregone quella sere si fosse cimentato  con delle formule esoteriche invocando Satana. Il Signore del Male secondo la leggenda fu infastidito e imprigionò il mago nel palazzo, costringendolo a rimanere lì per sempre.

Misteriosi omicidi e fantasmi che si aggirano nel palazzo

Ma questa non è l’unica leggenda legata al Portone del Diavolo. Si narra che intorno al 1800 il Maggiore Melchiorre Du Perril entrò nel Palazzo per pranzare prima di partire per consegnare dei documenti importantissimi legati proprio all’occupazione francese del territorio. Peccato che il maggiore non uscì mai e, sempre secondo la leggenda, alcuni anni dopo venne ritrovato uno scheletro di un uomo imprigionato nei muri di un’ala del palazzo.

Ultima inquietante leggenda è quella di una ballerina che, sempre intorno al 1800, durante una festa di Carnevale si stava esibendo per gli ospiti di Marianna Carolina di Savoia. La danzatrice però, improvvisamente, cadde a terra morta pugnalata. Il mistero è che non vi era alcuna arma del delitto e non si trovò mai il colpevole. Fatalità volle che la stessa notte ci fu una tempesta terribile che spacco persino i vetri di alcune stanze e gli ospiti della festa videro proprio il fantasma della ballerina morta aggirarsi tra le sale.

 

Insomma, il Portone del Diavolo non fu per niente di buon auspicio per le sorti del palazzo! Il mistero prosegue e oggi è una delle destinazioni più interessanti per gli appassionati del tema!

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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Selena Marvaldi