Riaprono i ristoranti al chiuso in Italia: ritorno alla normalità. Le riaperture di giugno.
Oggi 1° giugno è la fatidica data di riapertura di ristoranti e bar al chiuso, dopo che per oltre un mese, dalla fine di aprile in zona gialla, potevano servire i clienti solo all’aperto. In zona bianca, tornata il 31 maggio in Italia, la riapertura è stata anticipata di un giorno.
Sono piccoli grandi momenti di un lento ritorno alla normalità, dopo quasi un anno e mezzo di pandemia, tra lockdown, zone rosse, riaperture e chiusure. Con le ultime riaperture di questi giorni e quelle in calendario per le prossime settimana, si conta di non tornare più indietro. L’avanzamento della campagna vaccinale, con sempre più italiani immunizzati dovrebbero mantenere le riaperture stabili, varianti permettendo.
Un ritorno di focolai non può essere escluso, si teme soprattutto la variante indiana molto più contagiosa, ma difficilmente avremo ondate di contagi come nei mesi scorsi. Anche in caso di nuova diffusione del virus mutato, non dovrebbero esserci più massicci ricoveri in terapia intensiva e centinaia di decessi al giorno, grazie alla protezione fornita dal vaccino. Come hanno spiegato gli esperti.
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Riaprono i ristoranti al chiuso in Italia
Per molti italiani, soprattutto chi lavora nella ristorazione, oggi è una data importante: si torna a consumare al tavolo al chiuso in ristoranti e bar. Nel bar tornano le consumazioni al banco, nel rispetto delle regole distanziamento. Sono piccoli grandi novità per un ritorno più stabile alla normalità. Dopo un mese di consumazioni all’aperto, tra le piogge e il freddo di una tarda primavera anomala, finalmente si può stare nei locali pubblici con maggiore libertà.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha corretto un equivoco che si era diffuso negli ultimi giorni sulle linee guida per la ristorazione: non è vero che è venuto meno il limite dei 4 commensali non conviventi a tavola nei ristoranti. Anche se non è indicato nelle nuove linee guida, il limite rimane sia in zona gialla che in zona bianca, sia nei tavoli all’aperto che al chiuso. Per evitare l’equivoco bastava riportare il limite nel testo dell’ordinanza del ministro stesso, che invece non è indicato (si parla invece di distanza tra i tavoli e altre misure di sicurezza, come obbligo di mascherina, misurazione della temperatura, distanziamento fisico e anche capienza massima dei locali al chiuso).
In zona bianca sono già tornate le feste e i ricevimenti di matrimonio e per altre celebrazioni religiose e civili, per la zona gialla si dovrà aspettare ancora un paio di settimane, al 15 giugno.
Così come nella zona bianca è venuto meno il coprifuoco. In zona gialla sarà spostato alle 24.00, nell’orario di inizio, da lunedì 7 giugno, come da calendario. Mentre sarà abolito definitivamente il 21 giugno, come previsto dal decreto legge del 18 maggio. Potrebbe, tuttavia, finire in anticipo grazie al progressivo passaggio in zona bianca di sempre più regioni: dal 7 giugno dovrebbero essere Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto; poi dal 14 giugno Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Provincia Autonoma di Trento, se i contagi si manterranno sotto i 50 ogni 100mila abitanti per tre settimana consecutive.
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