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Viaggiare all’estero 2021: ecco dove gli italiani non possono andare

Non è facile districarsi tra le tante regole diffuse ogni giorno per viaggiare all’estero nel 2021. In attesa dell’estate, ecco quali sono le regole e quali sono i Paesi esteri ed extra UE dove gli italiani possono andare.

Viaggiare all’estero 2021: dove non possono andare gli italiani. Credits: Pexels

L’estate è alle porte e gli italiani vogliono organizzare i loro viaggi anche all’estero, ma è difficile capire bene cosa fare e quali sono tutte le norme e le regole vigenti per andare fuori dal Paese. Viaggiare in tempi di Covid, si sa, non è semplice, ma l’importante è capire cosa si può fare e cosa no.

Per uscire dall’Italia e viaggiare all’estero bisogna attenersi alle regole di ogni Stato, che cambiano rispetto alle nostre in alcuni casi. Ma quali sono i Paesi in cui gli italiani possono andare? Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere.

Viaggi consentiti dall’Italia: l’elenco delle destinazioni

Per rendere il tutto più chiaro, la Farnesina ha stilato delle liste di Paesi verso cui si può viaggiare tranquillamente o meno, dividendoli in Gruppo A, Gruppo B, Gruppo C, Gruppo D e Gruppo E.

I paesi senza limitazioni in cui si può viaggiare tranquillamente sono quelli del primo gruppo, ovvero San Marino e lo Stato Città del Vaticano. Nel Gruppo B, invece, troviamo gli stati e territori a basso rischio epidemiologico, ma al momento è vuoto.

Il Gruppo C comprende i Paesi al rientro dai quali non sono previste restrizioni: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Il Gruppo D mostra i Paesi extra UE a basso rischio epidemiologico, che sono Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea (Sud), Ruanda, Singapore, Thailandia e ulteriori Stati e territori. Per andare in ognuno di questi Paesi, però, è utile informarsi sulle norme vigenti sul territorio, per non incappare in ulteriori problemi all’arrivo.

Infine, il Gruppo E comprende Paesi con restrizioni più severe, come ad esempio Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.

Le regole per rientrare dai Paesi extra EU

Secondo la normativa italiana, sono consentiti i viaggi verso i Paesi extra EU, ovviamente salvo divieti da parte degli stessi. Se si rientra da uno di questi in lista, bisogna però seguire regole ben precise per contenere il contagio di Covid-19.

Ecco quali sono:

  • Firmare un’autocertificazione
  • Effettuare un tampone nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, da mostrare eventualmente secondo richiesta verifica
  • Informare l’azienda sanitaria competente del territorio del proprio ingresso in Italia
  • Sottoporsi a isolamento fiduciario di dieci giorni e sorveglianza sanitaria
  • Al termine dei dieci giorni di quarantena è obbligatorio effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone.

Sono tante le regole da ricordare per azzardare e viaggiare all’estero in questi mesi, ma basta un po’ d’attenzione e questo piccolo ritorno alla normalità è possibile.

Dove possono o non possono andare gli Italiani?

Dopo aver visto le liste ufficiali della Farnesina, adesso facciamo un focus sui Paesi dove gli italiani possono effettivamente viaggiare, soffermandoci su quali sono le regole per l’accesso di ogni nazione.

Per ora ogni Paese ha le proprie regole, vediamo le principali.

Gran Bretagna

Ai viaggiatori che vogliono andare in Gran Bretagna vengono richieste nello specifico quattro cose:

  • avere un test negativo effettuato 72 ore prima della partenza
  • compilare un formulario on line (”travel locator form”) nei due giorni precedenti la partenza in cui va fornito indirizzo e numero di telefono
  • obbligo di quarantena di 10 giorni, che si riduce a 5 se si arriva da un paese non inserito nella black list e si effettua un tampone a pagamento
  • effettuare due tamponi in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di isolamento, da prenotare e pagare prima dell’ingresso nel paese al costo di 210 sterline.

Stati Uniti

L’ingresso negli Stati Uniti, al momento, è vietato a tutti coloro che nei 14 giorni precedenti siano stati in un Paese dell’area Schengen (inclusa l’Italia), nel Regno Unito, Irlanda, Brasile, Sud Africa Cina o Iran. In caso contrario, è possibile effettuare un tampone molecolare entro 3 giorni dalla partenza, obbligatorio per tutti i passeggeri al di sopra dei 2 anni.

Australia

In Australia è ancora vietato l’ingresso dall’estero, fino al 17 giugno 2021. Al momento, c’è ancora l’obbligo di quarantena di 14 giorni in strutture designate dalle Autorità locali, per il limitato numero di persone a cui viene concessa l’esenzione, autorizzate caso per caso.

Anche con il vaccino, la quarantena resta obbligatoria, che viene monitorata da polizia e autorità sanitarie del Paese. Inoltre, a partire dal 22 gennaio 2021 è obbligatorio presentare l’esito negativo di un test COVID-19 PCR, effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza ed il risultato, preferibilmente cartaceo e tradotto in inglese, deve essere presentato al primo check-in aeroportuale della tratta aerea.

Nuova Zelanda

Anche qui non è ancora possibile viaggiare liberamente, tranne che per i cittadini neozelandesi, gli stranieri residenti permanenti e residenti in Australia.

Molto limitate sono alcune eccezioni al divieto di ingresso nel Paese sono accordate ai lavoratori “critici” e casi di natura umanitaria.

Tutti i viaggiatori ammessi i Nuova Zelanda devono rispettare una quarantena di due settimane.

Canada

In Canada, fino a nuove disposizioni, l’ingresso è consentito ai soli cittadini canadesi e ai residenti permanenti, o ai loro familiari stretti. A determinate condizioni è ammesso l’ingresso dei titolari di permesso di studio, di lavoro o dei lavoratori temporanei.

Per potere entrare nel Paese per motivi di studio è necessario un permesso/visto, a prescindere dalla durata della permanenza in Canada. Per ulteriori informazioni, suggeriamo di rivolgersi all’Ambasciata o al Consolato canadese più vicino.

Giappone

I viaggi turistici continuano ad essere sospesi, fino a nuove disposizioni da parte delle competenti autorità del Giappone.

Per le categorie ammesse per motivi di lavoro, al momento dell’arrivo in aeroporto le Autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test PCR effettuato all’estero entro le 72 ore dalla partenza del volo, effettueranno sul posto un test salivale. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test, ovvero circa 3 ore.

Thailandia

A partire dal 1 aprile 2021, i cittadini italiani possono recarsi in Thailandia ad alcune condizioni. Ciascun passeggero deve avere:

  • Tampone negativo, effettuato con metodo RT/PCR, non oltre 72 ore prima della partenza
  • Prenotazione in una struttura alberghiera di Alternative State Quarantine (ASQ)
  • Certificate of Entry, rilasciato dal[‘Ambasciata di Thailandia su richiesta, da effettuare al seguente link
Ilaria Scognamiglio

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Ilaria Scognamiglio