Covid e Regioni: i nuovi colori da lunedì 3 maggio, una in rosso e non è la Sardegna. Le ultime novità.
Nella notte di venerdì 30 aprile è arrivata la comunicazione ufficiale sui nuovi colori delle Regioni italiane da lunedì 3 maggio, in base alla loro situazione epidemiologica.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze che cambiano o confermano i colori di Regioni e Province autonome e che entreranno in vigore lunedì.
Non sono previsti grandi cambiamenti. La maggior parte delle Regioni resta in zona gialla. Rimangono 5 le Regioni in arancione, ma due si scambiano colore: la Sardegna e la Valle d’Aosta. La prima torna in arancione, mentre la seconda va in rosso. Ecco tutto quello che dobbiamo sapere,.
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Da lunedì 3 maggio non ci saranno grandi cambiamenti nella mappa a colori dell’Italia. La maggior parte delle Regioni rimane in zona gialla. Invece al Sud e nelle isole, sono complessivamente cinque le Regioni arancioni, ma con un cambio.
Niente da fare per la Puglia che non passa al giallo dall’arancione, come invece era stato anticipato il giorno prima.
La Valle d’Aosta, che era in bilico, torna in zona rossa dopo due sole settimane. Il cambio di colore è dovuto una elevata incidenza dei contagi, che sono 264 ogni 100mila abitanti in una settimana, più dei 250 che fanno scattare in automatico la zona rossa.
Cambia anche la Sardegna che da rossa diventa arancione. Dunque, da lunedì prossimo ci sarà ancora una sola Regione in rosso in tutta Italia, ma sarà la Valle d’Aosta e non più la Sardegna.
Tutte le altre Regioni, come abbiamo detto, restano in zona gialla, con libertà di spostamento anche tra Regioni diverse ma sempre dello stesso colore.
Invece, le Regioni che restano o passano all’arancione sono sempre 5 ma con una novità: l’uscita della Valle d’Aosta e l’entrata della Sardegna. Sono arancioni: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e da lunedì anche la Sardegna.
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Sebbene i contagi siano in costante ma lento calo, purtroppo l’indice Rt nazionale è già risalito. Lo ha comunicato la Cabina di regia, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, nel presentare i dati dell’ultimo rapporto settimanale sul monitoraggio dei contagi.
L’’indice di trasmissibilità Rt, calcolato sui casi sintomatici, è salito di nuovo a 0,85 (range 0,80– 0,91), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, quando era a 0,81. Rimane comunque sotto l’uno, anche nel limite superiore.
In diminuzione, invece, l’incidenza settimanale dei contagi, che passa da 159 a 146 casi per 100mila abitanti. Secondo le rilevazioni dell’ISS.
Per quanto riguarda le varianti dei virus, la variante inglese, B.1.1.7, del virus Sars-CoV-2 è prevalente in Italia, ha confermato l’ISS. Nell’ultima indagine è stata evidenziata nel 9,6% dei casi. La variante brasiliana, P.1, invece, è al 4,5%. Finora, invece si registra un solo caso della temuta variante indiana, B.1.617.2.
Migliora la situazione negli ospedali, anche se lentamente. A livello nazionale, il tasso di occupazione delle terapie intensive è uguale alla soglia critica del 30%. Calano i posti occupati in terapia intensiva dai malati di Covid, dai 3.151 il 20 aprile ai 2.748 il 27 aprile. Mentre il tasso di occupazione in aerea medica, reparti degli ospedali non intensivi, è sceso ancora sotto la soglia critica del 40%. Le persone ricoverate in questa area passa da 23.255 del 20 aprile a 20.312 del 27 aprile.
A livello regionale, invece, scendono da 12 a 8 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o area medica sopra la soglia critica.
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