Il famoso protagonista della serie tv Clandestino David Beriáin è stato ucciso in un attacco terroristico mentre realizzava un reportage sul bracconaggio.
Lo abbiamo seguito nelle sue indagini andate in onda nella serie televisiva Clandestino, ma oggi abbiamo un tragica notizia. Il giornalista David Beriáin è stato ucciso insieme al suo cameraman Roberto Fraile e al presidente di un’associazione anti-bracconaggio Rory Young. Ma cosa è successo dopo l’attacco che hanno subito lunedì 26 aprile? Dove si trovava il giornalista David Beriáin al momento della sua morte? E cosa stava facendo? Scopriamo tutte le notizie che abbiamo.
David Beriáin, protagonista della serie Clandestino, ha sempre cercato di raccontare il mondo che si muove e serpeggia fuori dalla legge. Per questo motivo la sua è sempre stata una vita a rischio, ma nessuno si sarebbe augurato questo tragico epilogo.
David Beriáin si trovava nel Sud del Burkina Faso per portare a termine un documentario sull’importanza di preservare la natura. Il giornalista stava cercando di affrontare il delicato tema del bracconaggio e su come le autorità locali stessero gestendo il problema. Ancora non sappiamo se l’attacco subito è stata una tragica fatalità o se è in qualche modo correlato alle indagine che Beriain stava svolgendo.
Lunedì 26 è arrivata la notizia che due giornalisti spagnoli erano stati rapiti in Burkina Faso durante un attacco nei pressi di Pama. Attacco svolto da persone armate non identificate che si sono scagliate contro due pick-up e circa 20 moto su cui viaggiavano i giornalisti. David Beriáin si era fermato con il cameraman per fare alcune riprese con il drone quando sono stati attaccati e rapiti. L’esito è stato tremendo e ha portato alla morte sia di David Beriáin che del suo collega e di un altro uomo.
Il servizio che annuncia la morte di beriain
L’identità di chi li ha attaccati e uccisi è incerta. Le autorità del Burkina sono certe che si tratti di terroristi e non di bracconieri per le modalità di azione. Per altro si sono sentite alcune parole nelle intercettazioni come l’acronimo Jnim che corrisponderebbe ad una organizzazione qaedista “Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani”.