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In Italia si discute del coprifuoco. Cosa succede negli altri Paesi d’Europa: gli orari in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Portogallo e Spagna
Il Decreto Riaperture del Governo Draghi ha sancito la ripartenza di moltissime attività, ma ha lasciato immutato il coprifuoco. La misura rimane e l’orario non è cambiato: dalle 22 alle 5. Le polemiche non si sono fatte attendere e ci si chiede se davvero è utile questa misura e cosa succede negli altri Paesi. Già perché gli italiani si lamentano delle restrizioni, ma negli altri Paesi il pugno spesso è ancora più duro.
In tutti i Paesi nel corso di questo anno di pandemia è stato utilizzato il coprifuoco come misura deterrente per contenere la diffusione del coronavirus. C’è chi lo ha applicato per qualche settimana, chi per mesi, chi ha più volte spostato l’orario dalle 18 alle 22.
Una restrizione mal digerita però da molti cittadini che si sentono limitati fortemente nella loro libertà individuale. Ma la situazione impone che il bene collettivo venga prima di quello individuale. In Italia come negli altri Paesi d’Europa.
Coprifuoco fino a quando in Italia
Nel Decreto emanato dal Governo il coprifuoco dalle 22 alle 5 è previsto fino al 1 giugno. Poi in base all’andamento dell’epidemia la misura sarà o spostata di orario o totalmente rimossa. La prospettiva è che per l’estate il coprifuoco non ci sia. Ma a deciderlo sarà l’andamento epidemiologico.
Le tante polemiche montante però potrebbero portare ad anticipare le modifiche al coprifuoco già a metà maggio, facendolo iniziare alle 23. Sempre che i dati siano confortanti da permettere un allentamento delle restrizioni.
Il Coprifuoco in Europa: gli orari negli altri Paesi
In Italia si discute mentre si riapre, mentre in parte d’Europa si chiude (con poche polemiche). Molti Paesi in questi mesi hanno affrontato o stanno tuttora affrontando durissimi lockdown. L’Italia vista le sue poche risorse economiche ha attraversato questo mare in tempesta con il sistema delle regioni a colore e le chiusure a singhiozzo. Un modo per non far affossare l’economia in un Paese già fortemente in crisi.
In Europa ci sono anche forti differenze: in Russia non è in vigore nessun coprifuoco e le restrizioni sono molto blande, mentre in Romania le misure sono molto severe e il coprifuoco è alle 20.
Coprifuoco in Francia: dalle 19
I nostri cugini di Oltralpe hanno maturato una lunga esperienza con il coprifuoco con orari davvero stretti e sognano le nostre 22.
Dal 15 dicembre al 16 gennaio in Francia il coprifuoco è stato in vigore dalle 20 alle 6 del mattino, dal 16 gennaio al 20 marzo è stato anticipato: dalle 18 alle 6; dal 20 marzo a data non ancora definita il coprifuoco inizia alle 19 e termina alle 6. Forse nelle prossime settimane ci sarà un allentamento come ha fatto intendere in questi giorni il presidente Macron.
Come funziona in Italia in Francia nell’orario del coprifuoco non si può uscire se non per gravi motivi di salute, familiari o per lavoro. O per portare a spasso il cane nei pressi del proprio domicilio.
Germania scatta l’allarme: coprifuoco dalle 22
Germania. Finora sono stati i lander a gestire le misure restrittive e sono state così diverse che nonostante una campagna vaccinale imponente il virus circola pericolosamente. La situazione negli ultime settimane è diventata drammatica e il governo ha introdotto il cosiddetto ‘Freno di emergenza’ un sistema che farà sì che ogni volta un lander supererà una certa soglia di incidenza scatteranno delle misure restrittive. Un po’ come il nostro sistema dei colori.
Con un’incidenza di 100 contagi ogni 100 mila abitanti viene introdotto il coprifuoco dalle 22 alle 5 (si può uscire però da soli per una passeggiata fino a mezzanotte); la chiusura delle attività ricreative, tutti i servizi alle persone eccetto i parrucchieri, solo in asporto i negozie e i bar. Con 150 casi vengono chiusi inoltre i negozi non essenziali, compresi i bar e i ristoranti. Con 165 casi ogni 100 mila abitanti scatta una sorta di lockdown con anche la chiusura delle scuole.
Il tasso di incidenza in Italia? Il 23 aprile, giorno del monitoraggio, era a 157 casi ogni 100 mila abitanti.
Regno Unito: tutti vaccinati, niente orari
Il Regno Unito ormai fa storia a sé. Con 46 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino (13 milioni hanno completato il ciclo) e con un calendario di aperture in 4 fasi da aprile a luglio il Regno Unito già vive un’altra realtà.
Prima di arrivare a questo punto però gli inglesi hanno dovuto sopportare un lockdown pressoché ininterrotto di 3 mesi. Dal 5 gennaio sono state vietate anche le attività all’aperto con più di 6 persone, sono stati chiusi tutti i negozi non essenziali, compresi gli amati pub e ristoranti, i parrucchieri, le scuole, perfino zoo e parchi e perfino il divieto di viaggiare all’estero. Non c’è mai stato un vero e proprio coprifuoco.
Spagna: liberi tutti ma fino alle 23
In Spagna molte decisioni sono a livello regionale, sebbene quasi tutto il Paese abbia scelto la via delle riaperture. Confortati da dati che nel mese di marzo sono stati contenuti da Madrid a Barcellona bar, locali e teatri hanno riaperto. Intanto la campagna vaccinale prosegue con quasi 500 mila vaccinazioni in un giorno, 13 milioni di vaccinati almeno con una dose.
Gli effetti delle riaperture però si vedono: contagi raddoppiati ad aprile rispetto a marzo. Ma si vedono anche – fortunatamente – gli effetti della vaccinazione: il numero dei morti è crollato. Si è passati dai 5932 decessi di marzo ai 1050 di aprile. E in tutto ciò il coprifuoco è sempre in vigore dalle 23 alle 6.
Belgio, tutto chiuso e coprifuoco
Il Belgio ha usato il pugno di ferro più volte durante quest’anno di pandemia. Attualmente i negozi sono aperti ma non ci si può andare in più di una persona o con un’altra ma che sia convivente; sono aperti anche i parrucchieri mentre bar e ristoranti sono chiusi così come palestre e piscine. Aperti i musei, i parchi e gli zoo, ma chiusi i teatri e cinema. Il coprifuoco è in vigore dalle 22 alle 5 ed è previsto fino all’8 maggio.
Portogallo, finite le restrizioni
In questo mese di Aprile in alcune zone del Portogallo si stanno revocando delle restrizioni, sebbene in alcune regioni sia ancora in vigore un lockdown con negozi chiusi e uscite consentite solo per necessità. Dal 19 aprile in buona parte del Portogallo sono stati riaperti i cinema e i teatri, i negozi possono restare aperti fino alle 21 e i bar e ristoranti fino alle 22.30.
In Portogallo nell’ultima settimana si sono registrati una media di 500 casi al giorno su una popolazione di 10 milioni di abitanti. Quanti quelli della Lombardia che però viaggia sui 2 mila casi al giorno.
Coprifuoco: misura utile o no per contenere l’epidemia
C’è chi dice che non serve a niente, chi ne rivendica invece l’efficacia. Gli studi fin qui condotti sull’utilizzo del coprifuoco come misura nella riduzione dei contagi portano a risultati che sembrano indicare un’efficacia, sebben una risposta univoca e certa non ci sia ancora.
Appare ovvio che togliere delle possibilità di interazione sociale, come per l’appunto uscire la sera, riduce le possibilità di contagio. Chi sostiene però le esigenze economiche punta l’attenzione sull’orario: basterebbe allungarlo di un’ora, in Italia dunque fino alle 23, per permettere di andare a cena fuori. Così invece, con il coprifuoco alle 22, i ristoratori sono penalizzati.
Il Governo italiano si muove però fra necessità economiche e tutela della salute. Il coprifuoco vietando le uscite serali, o comunque complicandole parecchio, incide sugli incontri sociali e la circolazione del virus. In special modo dal provvedimento sono interessati i più giovani, quelli che verranno vaccinati più tardi e che più frequentemente in gruppo non rispettano le regole di distanziamento.
Come deve essere applicato il coprifuoco
I coprifuoco per essere efficace deve essere applicato assieme ad altre misure, per un tempo piuttosto lungo e assieme a comportamenti responsabili. Se con i locali chiusi e il coprifuoco in vigore non si sta per strada, ma ci si raduna nelle case gli effetti sono ancora peggiori e il coprifuoco diventa un boomerang micidiale. A quel punto meglio stare nei locali dove il distanziamento è obbligatorio e facilmente controllabile dalle forze dell’ordine.
Ed è fondamentale anche che sia applicato con raziocinio. Se l’orario di inizio del coprifuoco è troppo presto si rischia di fare affollare le persone nei supermercati o nei bar. Interessante è il caso di Tolosa in Francia dove durante il coprifuoco imposto dalle 18 si sono registrati più contagi che durante il periodo del coprifuoco dalle 20.
La scelta del Governo italiano è stata in parte politica e di gestione sociale: la rimozione della misura del coprifuoco in Italia avrebbe dato l’impressione di un libera tutti. Invece la situazione epidemiologica è ancora grave e molti scienziati come il professor Massimo Galli primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano e il professor Crisanti dell’Università di Padova hanno già criticato la scelta di riaprire.
La misura del coprifuoco in Europa assieme alle altre restrizioni è riuscita ad aiutare a contenere la diffusione. E’ quella che si dice la copertura a fette di emmenthal: dove c’è un buco c’è un altra fetta a coprire. Ma il coprifuoco in Italia come negli altri Paesi deve essere a tempo determinato per non pesare troppo sugli aspetti sociali, economici e psicologici.