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La novità: il Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco Unesco: Majella Geopark.
Un grande risultato per l’Abruzzo e l’Italia, che premia la ricchezza e valorizzazione del nostro patrimonio naturale e la sua vastissima biodiversità.
L’ottima notizia è che dal 22 aprile il Parco Nazionale della Maiella è diventato Geoparco Mondiale dell’Unesco con il nome di Majella Geopark.
L’importante riconoscimento è stato possibile grazie all’elevata geodiversità del territorio, che il Geoparco può vantare, con 95 geositi di cui almeno 22 di valore internazionale.
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Il territorio del Parco Nazionale della Maiella è stato riconosciuto Geoparco Mondiale dell’UNESCO e so chiamerà Majella Geopark. Questo importante risultato sarà fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali abruzzesi e permetterà al Geoparco di collaborare con oltre 160 territori riconosciuti in tutto il mondo.
La grande geodiversità del Parco della Majella ha permesso la creazione del Geoparco. Uno dei geositi più importanti è Capo di Fiume, nel Comune di Palena, allestito per la visita dalla Soprintendenza Archeologica Abruzzo fin dal 2001, assieme al Museo Geopaleontologico Alto Aventino.
Il cammino verso il riconoscimento è iniziato nel 2016 insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, che con l’Ente Parco ha siglato un protocollo d’intesa per il progetto di candidatura, poi rinnovato fino alla nuova convenzione del dicembre scorso. Alla buona riuscita del processo di candidatura hanno contribuito i geologi della Commissione Geositi e Geoparchi dell’Ordine sotto il coordinamento del responsabile del Geoparco, la geologa dell’Ente Elena Liberatoscioli e la supervisione scientifica della professoressa Etta Patacca Scandone.
“Parco Nazionale della Maiella riceverà la dichiarazione di Geoparco UNESCO quale patrimonio dell’Umanità per le sue speciali caratteristiche che uniscono la geologia, la biodiversità, la storica presenza dell’uomo e tutta la cultura sviluppata nel tempo”, ha spiegato Lucio Zazzara, Presidente del Parco. “È un evento molto importante che metterà molto in vista il nostro territorio con tutto il suo sconfinato patrimonio; ringraziamo quanti, da anni, lavorano per questo risultato”.
“Il Parco Nazionale della Maiella viene inserito nel Global Geopark Network, dopo circa cinque anni dall’inizio dell’iter di candidatura: un lungo percorso in cui l’Ente ha avviato sicuramente un grande processo di connessione con tutti gli attori locali, e che porterà a scoprire le bellezze naturali e culturali dei sistemi carsici nell’ottica delle attività turistiche sostenibili all’interno dell’area protetta”, ha dichiarato il Direttore del Parco Luciano Di Martino. “Ciò è stato possibile – ha aggiunto – grazie alla dedizione ed alla professionalità di tutti i tecnici dell’Ente coinvolti in sinergia con i geologi professionisti, e coordinati grazie all’impegno della funzionaria geologa Elena Liberatoscioli”.
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Il Parco Nazionale della Maiella è stato istituito nel 1991 ed è compreso tra le province di L’Aquila, Pescara e Chieti. È uno dei 24 parchi nazionali italiani e uno dei tre parchi nazionali d’Abruzzo. Prende il nome dal massiccio della Majella, la montagna attorno alla quale si estende. Le altre montagne vicine sono il Morrone ad ovest, i monti Pizi e il gruppo del Monte Porrara ad est, fino agli Altipiani maggiori d’Abruzzo a sud-ovest, con la cima più elevata del monte Amaro (2.793 metri). La superficie del Parco è di 74.095,00 ettari.
Il suo territorio è prevalentemente montuoso, infatti il 55% si trova a quote superiori ai 2000 metri. Al suo interno il Parco della Maiella ha vaste aree che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland), la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità. Il Parco ospita oltre il 78% delle specie di mammiferi presenti in Abruzzo, e oltre il 45% di quelle italiane. Caratteristiche che fanno del Parco un vero e proprio “hot spot” per la conservazione della biodiversità. Non stupisce che sia stato riconosciuto come Geoparco Mondiale Unesco.
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Il Parco Nazionale della Maiella spita una fauna vertebrata ricca e diversificata, costituita dalle specie più rare e importanti di mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi, caratteristiche degli ambienti montani appenninici. Anche la flora del Parco della Majella si caratterizza per la sua spiccata ricchezza. Le specie e sottospecie censite sono più di 2100, corrispondenti a oltre il 65% della flora abruzzese, quasi il 30% di quella italiana e circa il 17% di quella europea.
Il territorio del Parco è anche ricco di testimonianze storiche, archeologiche ed architettoniche. Questa zona è stata abitata fino dal Paleolitico, 800.000 anni fa. All’epoca bande di cacciatori raccoglitori, della specie Homo herectus, utilizzavano le risorse naturali della montagna per procurarsi cibo, attraverso la raccolta dei prodotti spontanei e la caccia dei grandi mammiferi. Le testimonianze di questo periodo sono state rinvenute negli importanti siti di Valle Giumentina, Grotta degli Orsi e Grotta del Colle.
Altre informazioni su: www.parks.it/parco.nazionale.majella