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Covid e Regioni: i nuovi colori da martedì 6 aprile

Covid e Regioni: i nuovi colori da martedì 6 aprile. Le ultime novità per il periodo dopo Pasqua.

Covid, tra le regioni che tornano in arancione c’è il Veneto (Venezia lo scorso febbraio. Foto di Marco Di Lauro/Getty Images)

Uscito un nuovo monitoraggio settimanale dei contagi della Cabina di Regia dell’Istituto Superiore di Sanità e assegnati nuovi colori alle Regioni italiane, in base al livello di rischio e alla diffusione dei contagi. Il cambiamento sarà dopo il weekend di Pasqua, da martedì 6 aprile.

Mentre mercoledì 7, dopo le vacanze di Pasqua, riapriranno le scuole in tutta Italia, anche quelle in zona rossa sebbene in presenza solo fino alla prima media.

Non ci saranno grandi cambiamenti da martedì prossimo: saranno due Regioni e una Provincia autonoma a passare dalla zona rossa a quella arancione. Vediamo in dettaglio quali.

Nel frattempo, vi ricordiamo che oggi sabato 3 aprile fino a lunedì 5 aprile incluso, nel lungo weekend di Pasqua, tutta Italia sarà zona rossa. Con le limitazioni già previste dai decreti del Governo per questa area, salvo la possibilità di fare visita a parenti o amici in una casa privata da parte di un numero massimo di due persone sopra i 14 anni (che possono portare con sé minori di 14 anni e persone disabili non autosufficienti).

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Covid e Regioni: i nuovi colori da martedì 6 aprile

Il monitoraggio settimanale dell‘epidemia di Covdi-19 in Italia segnala a livello nazionale un lieve calo dell’indice di trasmissibilità e dell’incidenza dei contagi. L’indice Rt nazionale scende sotto la soglia di 1 e passa a 0,98; mentre l’incidenza settimanale dei casi è di 232 per 100mila abitanti.

Una situazione in leggero miglioramento che non deve tuttavia far abbassare la guardia, perché l’occupazione delle terapie intensive rimane ancora molto elevata, con ben 14 Regioni che superano la soglia critica del 30%. Il sovraccarico degli ospedali e la diffusione delle varianti del virus più contagiose richiedono ancora prudenza e il mantenimento delle restrizioni a livelli nazionale, accompagnate da misure di mitigazione e contenimento, come raccomanda la Cabina di Regia.

Il lieve miglioramento della situazione epidemica, tuttavia, consente ad alcune Regioni di uscire dalla zona rossa per entrare in quella arancione, con minori restrizioni. Sono il Veneto, le Marche e la Provincia autonoma di Trento che da martedì 6 aprile diventeranno arancioni.

Tutte le altre Regioni che erano rosse rimarranno tali per almeno un’altra settimana, a causa dell’elevata incidenza dei contagi, superiore alla soglia dei 250 per 100mila abitanti, oppure per l’indice Rt sopra 1,25, che comporta il passaggio alla zona rossa.

Pertanto, restano in zona rossa: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e la Valle d’Aosta. In totale sono 9 Regioni. Calabria, Toscana e Valle d’Aosta sono rosse dal 29 marzo.

Tutte le altre Regioni sono in zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Lazio (passato in zona arancione il 30 marzo), Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano.

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Le regole per l’Italia dopo Pasqua

Infine, vi ricordiamo le nuove norme introdotte dal Governo con un nuovo decreto legge per il periodo dopo Pasqua e fino al 30 aprile, quando resteranno ancora in vigore il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00, il divieto di spostamento tra Regioni e Province autonome diverse e non ci saranno ancora zone gialle. Dunque fino alla fine del mese l’Italia sarà a due colori: o rossa o arancione. Solo da maggio, se tutto andrà bene, tornerà la zona gialla in Italia, con la possibilità di riapertura giornaliera di bar e ristoranti.

Il Governo, invece, ha deciso di riaprire comunque le scuole in tutta Italia dopo le vacanze di Pasqua, anche nelle Regioni rosse. In queste ultime torneranno le lezioni in presenza alle scuole elementari e fino alla prima media. Mentre nelle Regioni arancioni, oltre a elementari e prima media, faranno lezione in presenza dal 50% al 75% degli studenti di seconda e terza media e delle scuole superiori. Aperti ovunque servizi all’infanzia e scuole d’infanzia.

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Roma, piazza San Pietro ai tempi della pandemia di Covid (Adobe Stock)
Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba