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Quali sono i Paesi dove è in vigore il lockdown, il coprifuoco, cosa c’è di chiuso nel resto d’Europa
La lotta al Covid è in una fase cruciale fra vaccinazioni che devono procedere spedite e lo spettro della varianti che mettono sempre più paura. La situazione in Europa è piuttosto simile ovunque per numero di contagi e norme adottate, ma c’è qualche caso che fa ben sperare.
L’esterofilia tipica italiana fa sempre immaginare che fuori dai confini italici le cose vadano meglio. Più libertà, locali aperti, meno terrore, più salite e benessere. Se è indubbio che la situazione economica italiana è peggiore delle altre – e la pandemia lo ha solo drammaticamente evidenziato – per il resto le cose non vanno diversamente. Anzi.
Il dibattito sulle scuole aperte/chiuse che infiamma l’Italia, in Paesi come la Germania o il Regno Unito è azzerato da mesi: sono chiuse. Lo stesso per i ristoranti, i teatri, le piscine. Il turismo è fermo. Sebbene non ci sia un divieto esplicito di muoversi è di fatto impossibile. La Germania ad esempio vieta i soggiorni nel suo territorio per motivi turistici.
Dunque vediamo cosa succede nel resto dei Paesi Europei, quali sono le regole anti-covid, come si svolge la vita quotidiana. Così che l’erba del vicino questa volta non sarà sempre più verde.
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L’ipotesi paventata da alcuni esperti della necessità di adottare in Italia misure di contenimento ancora più rigide, addirittura di un nuovo lockdown, per contenere la diffusione delle nuove varianti ha fatto spaventare gli italiani. In molti ritengono che l’Italia stia già adottando norme severe e che ulteriori restrizioni farebbero capitolare l’economia. Se il discorso economico è probabilmente vero, dall’altra c’è da chiedersi se le misure siano già davvero così stringenti in Italia da metterci al riparo da evidenti rischi.
Cosa succede all’estero? Come si sono organizzati gli altri Paesi. Ecco la situazione fra chiusure e lockdown negli altri Paesi europei.
La Germania è in lockdown duro ormai da metà dicembre. La cancelliera Merkel ha deciso di prolungarlo fino al 7 marzo per via della diffusione della varianti del Covid 19. L’incidenza settimanale rimane a 59 ogni 100 mila abitandi al di sopra della soglia fissata di 50 e dell’obiettivo di 35 per togliere il lockdown.
Rimangono dunque chiusi tutti i ristoranti, i bar, tutti i negozi ad eccezioni di supermercati, farmacie e altri ritenuti essenziali; chiusi centri estetici e parrucchieri (che potranno riaprire il 1 marzo); chiuse palestre, teatri e cinema. Le scuole sono chiuse da dicembre. La responsabilità di riaprirle è dei Lander. Al momento solo la Sassonia ha riaperto asili ed elementari.
La Francia sta cercando di evitare un terzo lockdown dopo quello di dicembre. Al momento sono chiusi i centri commerciali oltre i 20mila metri quadri, è attivo il coprifuoco serale, rimangono chiusi musei, teatri, bar e ristoranti. Rimangono aperte invece le scuole, ma basta un caso di Covid 19 o un contatto con la variante per chiudere l’intera classe.
A metà dicembre una variante del Covid 19 è stata isolata e individuata nel Regno Unito, da qui il nome di variante inglese. E che fosse ben più contagiosa lo si è drammaticamente capito subito: i casi sono passati in poco più di due settimane da 6 a 70 mila casi.
Dopo delle chiusure localizzate a febbraio tutto il Regno Unito è nuovamente entrato in lockdown. Obbligo di tre tamponi per entrare nel Paese, chiusura di tutte le scuole – aperte solo per i figli dei lavoratori essenziali – chiusi bar, ristoranti, negozi, musei, cinema, palestre e teatri.
A metà gennaio è scattato un lockdown totale che è rimasto in vigore fino al 10 febbraio. Da qualche giorno dunque ci sono degli allenamenti nelle misure come ad esempio la possibilità di fare l’asporto per i ristoranti e anche per i negozi: ordini online o telefonici. Le scuole secondarie resteranno chiuse fino al 1 marzo, mentre hanno riaperto le primarie.
Non ci possono essere incontri con più di una persona per volta, si lavora da casa ed è in vigore il coprifuoco dalle 21 alle 4.30 del mattino. Rimangono chiusi teatri, cinema, parchi di divertimento, palestre, piscine.
In Spagna per il momento le misure sono più allentate, c’è un coprifuoco notturno dalle 21 alle 6, le scuole di tutti gli ordini sono aperti, c’è il limite di 4 persone per gli incontri al ristorante. C’è l’obbligo di mascherine ovunque e ci sono restrizioni diverse a seconda delle zone. La stessa città di Madrid è suddivisa in varie aree soggette a diverse restrizioni.