Sci in zona gialla: arriva l’ok alla riapertura degli impianti dal Cts. Le ultime notizie.
Si torna sciare il 15 febbraio, come previsto dall’ultimo DPCM di gennaio. Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla riapertura degli impianti sciistici, ma solo nelle Regioni gialle. In quelle arancioni e rosse resteranno chiusi.
La data di riapertura del 15 febbraio, inoltre, potrebbe cambiare se la curva dei contagi fosse ancora alta. Nelle singole Regioni, pertanto, si dovrà valutare la situazione epidemiologica e gli impianti potranno riaprire solo se i numeri saranno contenuti.
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Nella serata di giovedì 4 febbraio, il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni gialle a partire dal 15 febbraio. Gli italiani potranno finalmente tornare a sciare, anche se con molte limitazioni e ad alcune condizioni.
Gli esperti del Cts hanno approvato le linee guida redatte dalle Regioni con le associazioni di categoria dello sci. Le Regioni avevano proposto la riapertura degli impianti anche nelle Regioni arancioni, con una capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l’utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2. Proposta che è stata bocciata dal Cts. Dunque niente sci in zona arancione e nemmeno in zona rossa, naturalmente.
Al momento, nessuna Regione è rossa. Mentre tra le zone di montagna solo l’Alto Adige, la Provincia autonoma di Bolzano, e l’Etna (in Sicilia) sono arancioni. Tra l’altro, l’Alto Adige lunedì 8 febbraio tornerà in lockdown a causa dell’alto numero di contagi. Saranno chiusi i negozi, le scuole, con gli studenti che torneranno in didattica a distanza, e sarà reintrodotto il divieto di spostamento tra Comuni. L’inasprimento delle misure anti-Covid è stato deciso questa sera dalla giunta provinciale.
Anche per le zone gialle, tuttavia, prima della riapertura delle piste da sci e degli impianti di risalita si dovrà valutare l’andamento della curva epidemiologica. Con troppi contagi, dunque, gli impianti potrebbero non riaprire. Gli esperti, infatti, raccomandano che l’epidemia sia contenuta.
Inoltre, il 15 febbraio è anche la data di scadenza del divieto di spostamento tra Regioni. Come prevedono gli ultimi decreti. Potrebbe dunque tornare la libertà di circolazione tra le Regioni gialle. Come chiedono a gran voce i rappresentanti di categoria delle imprese sciistiche.
Dopo il 15 febbraio potrebbe tornare la libertà di spostamento tra le Regioni, almeno quelle gialle, ma il divieto potrebbe essere ulteriormente prorogato. Dipenderà dalla situazione epidemiologica e questa volta la decisione spetterà al nuovo Governo guidato da Mario Draghi.
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Il protocollo per lo sci e la riapertura degli impianti è stato presentato dalle Regioni lo scorso 28 gennaio. Le linee guida sono state aggiornate con le osservazioni inviata dal Cts il 15 gennaio. Come riporta Il Fatto Quotidiano. Rispetto alla versione precedente, è stato introdotto un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili. Limite in cui sono inclusi anche gli abbonamenti settimanali e stagionali. L’obiettivo è sempre lo stesso: contenere il numero massimo delle presenze giornaliere sui campi da sci, in modo da evitare gli assembramenti.
Inoltre, le linee guida prevedono anche che ovunque, sulle piste da sci, dovrebbe essere assicurato il distanziamento interpersonale di un metro. I flussi degli sciatori andrebbero organizzati e gestiti dai responsabili degli impianti di risalita. Mentre l’autorità di pubblica sicurezza è incaricata della tutela dell’ordine pubblico e della vigilanza sul rispetto delle misure di prevenzione.
Mentre per la gestione dei flussi nei comprensori sciistici di grandi dimensioni che escono fuori dai confini regionali, il protocollo prevede uno stretto coordinamento delle misure anti-Covdi fra le Regioni confinanti.
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