Resta Pietro Morreale il solo imputato per l’omicidio della 17enne Roberta Siragusa avvenuto in provincia di Palermo una settimana fa. Lui fa scena muta davanti al gip.
Per l’omicidio di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni trovata priva di vita in fondo ad un burrone, resta come unico indagato il suo fidanzato Pietro Morreale. Lui è anche l’ultima persona ad averla vista viva, dopo che la coppia aveva preso parte ad una festa svoltasi illegalmente nelle campagne di Caccamo, in provincia di Palermo. Il party aveva avuto luogo nella serata di sabato 23 gennaio.
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I due poi erano andati via e sembravano visibilmente alterati l’uno con l’altra. Da lì in poi l’auto del 19enne è stata inquadrata da una telecamera di sicurezza mentre compiva per almeno due volte il tragitto di andata e ritorno da dove è emerso il cadavere della povera Roberta Siragusa. Cadavere tra l’altro della cui posizione lui stesso ha informato i carabinieri, dopo essersi presentato in caserma a Caccamo domenica mattina. Adesso il giovane risulta ufficialmente indagato per omicidio e per occultamento di cadavere, con il corpo che presentava anche delle bruciature. Sicuramente in conseguenza di un tentativo di eliminare la salma.
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Nella mattinata di giovedì 28 gennaio, il gip ha preso atto della decisione di Pietro Morreale di avvalersi della facoltà di non rispondere. Stessa cosa avvenuta ad inizio settimana al cospetto dei pubblici ministeri. L’inchiesta sull’omicidio di Roberta Siragusa è presieduta dalla Procura di Termini Imerese. Resta ancora da stabilire se sarà accolta o meno la richiesta di custodia cautelare in carcere per l’imputato, maggiorenne dal 2020.
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Si apprende però che Morreale avrebbe pianto durante l’udienza. Gli inquirenti sono convinti che ad uccidere la sua giovanissima fidanzata per poi nascondere le tracce del delitto sia stato proprio lui. Del resto non sarebbero emersi indizi tali da far pensare al coinvolgimento di terzi.