Unione Europea all’attacco deciso in merito ai ritardi fatti segnare dal vaccino AstraZeneca e dagli ingenti tagli alle forniture promesse.
Il vaccino AstraZeneca subirà dei forti ritardi sia come tempistiche che riguardo alle forniture promesse ai vari stati dell’Unione Europea. E questo suscita la veemente reazione della stessa UE, che intima alla azienda biofarmaceutica con base nel Regno Unito quelli che sono gli accordi presi in origine. Quest’ultima ha ammesso, pochi giorni fa, di dovere fare i conti con dei problemi legati alla produzione delle varie unità messe in preventivo.
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Al quotidiano ‘La Repubblica’ Pascal Soirot, presidente di AstraZeneca, sostiene che l’azienda non ha colpe e che nutre “la stessa delusione avvertita dalla UE. Ma le accuse verso di noi non hanno senso. Vorremmo realizzare più dosi ma quando si incrementa la produzione possono sorgere delle problematiche”. Attualmente il vaccino AstraZeneca risulta tagliato nelle sue forniture all’Italia di ben il 60% rispetto alle unità promesse per il primo trimestre del 2021.
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Il ritardo stimato è in totale di due mesi “ma recupereremo”, afferma Soirot. Lui stesso smentisce anche le voci secondo cui AstraZeneca abbia venduto in segreto altre dosi a Paesi extraeuropeo. E snocciola dei dati: “L’Europa ha il 5% della popolazione mondiale ma abbiamo riservato alla stessa il 17% del nostro vaccino”.
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Soirot sottolinea: “Tutto questo per noi è no profit. Inoltre ci sono problemi di fornitura anche per la Gran Bretagna, che ha firmato con noi accordi tre mesi prima della Unione Europea”. Ma Bruxelles passa al contrattacco e chiede che AstraZeneca sveli i termini del contratto stipulato.