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Piano vaccini Italia, i tagli di Pzifer ed AstraZeneca complicano tutto

Le case farmaceutiche in questione causano un rallentamento importante di quello che è il percorso previsto per il Piano vaccini Italia.

Piano vaccini Italia ritardi FOTO Getty Images

Procede a rilento il Piano vaccini Italia. E non solo per l’imprevisto taglio delle forniture annunciato dall’oggi al domani da Pfizer ad accordi già presi. Un fatto che Salvini sfrutta per contestare il Governo a ‘Carta Bianca’ ma che ovviamente vede del tutto incolpevole l’esecutivo e pienamente responsabile la sola casa farmaceutica statunitense. Ci sono però delle criticità ulteriori che fanno pensare a come sarà difficile rispettare la tabella di marcia prevista in origine.

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La decurtazione di Pfizer ha riguardato il 29% ed il 20% rispettivamente, su due lotti. Poi c’è anche il fortissimo ritardo di AstraZeneca, che solo dopo il 29 gennaio inizierà a distribuire il suo ritrovato in Europa. Ma con tagli anche in questo caso, e del 60%. L’Italia avrebbe dovuto ricevere 8 milioni di dosi entro marzo ma ne otterrà solo 3 mln e poco più. Le scorte a disposizione fino ad allora verranno utilizzate per completare tutti i vaccini di richiamo. Ma proprio entro marzo saranno soltanto 14 milioni le dosi di vaccini a disposizione dell’Italia. Così ripartite: 8,7 milioni Pfizer; 1,3 milioni Moderna; 3,4 milioni AstraZeneca.

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Piano Vaccini Italia, cosa accadrà nel breve periodo

Il Piano vaccini Italia finirà inevitabilmente con il subire almeno 4 settimane di ritardo. E di rimando, anche la seconda fase, che coinvolgerà gli over 65. Si tratta di circa 13,4 milioni di persone, che richiederebbero ognuna due dosi. quindi quasi 30 milioni di vaccini. Quasi il 50% verrebbe coperto dalle dosi prenotate dall’Italia a Pfizer e Moderna entro giugno.

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AstraZeneca invece in origine ne aveva assicurate 26 milioni, ma con l’annunciato taglio del 60% tale copertura sembra improbabile. Però a marzo potrebbe arrivare sulla scena anche il vaccino Johnson & Johnson. Il commissario straordinario per la gestione dell’emergenza, Domenico Arcuri, critica le case farmaceutiche responsabili dei ritardi e tali decisioni. Ma annuncia che il Piano vaccini correrà il più possibile.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati.

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