Sonia Nacci, svolta ad un mese dal delitto: fermati padre e figlio

A poco più di quattro settimane dalla efferata uccisione di Sonia Nacci, gli inquirenti hanno fermato due uomini per la morte della donna.

Sonia Nacci uccisa
Due arresti per l’omicidio di Sonia Nacci Foto dal web

Gli inquirenti hanno ufficialmente indagato per omicidio due persone per l’omicidio efferato  di Sonia Nacci. La donna aveva subito un pestaggio estremamente violento lo scorso 22 dicembre. Un pestaggio che ne ha causato poi la morte pochissimo tempo dopo il suo ricovero in ospedale a Taranto. Lei venne assalita a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, con le autorità che hanno accertato i motivi di questo assalto.

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Ci sarebbero delle motivazioni legate a vicende di droga alla base di tutto. E secondo gli investigatori che stanno portando avanti le indagini, autori delle tremende lesioni riscontrate sul corpo di Sonia Nacci, 43 anni, sarebbero proprio i due personaggi sottoposti a fermo. Si tratta di un uomo di 41 anni e del suo figlio 21enne. La Nacci subì pugni, calci ed anche dei colpi di martello. Il Tribunale di Brindisi ha convalidato per il due il fermo con provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’accusa principale rivolta ai due uomini è quella di omicidio preterintenzionale e aggravato.

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Sonia Nacci, le sue condizioni erano peggiorate all’improvviso

Per quanto riguarda la povera Sonia, ennesima vittima di femminicidio, lei venne prima portata all’ospedale di Francavilla Fontana e poi alla meglio attrezzata struttura di Taranto. Qui però morì per via della gravità estrema delle ferite subite. La donna aveva dovuto sottoporsi anche ad una operazione urgente alla milza per l’asportazione dell’organo.

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Fu il giovanissimo figlio di Sonia, di 15 anni, ad avvertire il personale medico del 118. La morte è sopraggiunta nonostante un ottimismo iniziale da parte dei dottori che l’avevano presa in cura. Infatti Sonia Nacci era cosciente al momento del ricovero. Poi però il suo quadro clinico è peggiorato in maniera irreversibile, fino a giungere al decesso.

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