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Genitori uccidono figlie, erano convinti di poterle resuscitare

Genitori uccidono figlie in preda al delirio più totale. Assurda la spiegazione che un uomo e una donna hanno dato alle forze dell’ordine.

In India genitori uccidono figlie perché convinti di poterle riportare in vita FOTO Getty Images

Desta profondo sconcerto la vicenda di due genitori che uccidono le figlie in India. Non solo per il terribile delitto venutosi a consumare tra le mura di casa. Ma anche per i motivi che hanno spinto un uomo ed una donne con prole a fare ciò.

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Marito e moglie erano certi di possedere, chissà perché, dei poteri speciali. E tramite questi sarebbe stato quindi possibile con relativa facilità riportare in vita le loro vittime. A morire per questa simile assurdità sono due giovani, di rispettivamente 22 e 27 anni. Si chiamavano Sai Divya ed Alekya. L’orribile delitto ha avuto luogo a Madanapalle, una città dello stato dell’Andhra Pradesh, in India. Le ragazze sono state ammazzate a suon di percosse e di colpi di coltello. Agli inquirenti i genitori che hanno compiuto un simile scempio hanno detto di avere sentito delle voci nelle loro teste. Voci che imponevano loro di compiere un sacrificio umano. Ma anche che subito dopo avrebbero dovuto riesumare le loro vittime designate.

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Genitori uccidono figlie, alla polizia dicono: “Tranquilli, le riporteremo in vita”

Una volta scoperto il delitto, da parte di un loro parente, è subito giunta la polizia in casa della coppia. L’uomo e la donna si sono opposti all’arresto, assicurando che entro la mezzanotte avrebbero riportato in vita le loro figlie. Quella famiglia da mesi viveva in stato di isolamento assoluto a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Proprio i due coniugi risultavano alquanto spaventati dal virus, al punto da rifiutarsi di incontrare chiunque altro al di fuori delle loro figlie.

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Adesso i due si trovano in carcere, in attesa di ricevere una perizia psichiatrica. Se verranno accertate eventuali problematiche di tipo psichico, la cosa potrebbe anche garantire loro una pena non eccessivamente severa, nonostante il legame di parentela con le due giovani uccise. Cosa che di solito funge da aggravante.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati.

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Salvatore Lavino