Il nostro Paese è inserito nel nuovo sistema di classificazione del rischio pandemia in quella che la Commissione Europea definisce zona rosso scuro.
La Commissione Europea ha avanzato un nuovo sistema di colorazione delle aree a rischio pandemia. E lo scenario massimo, indicato dalla “zona rosso scuro”, riguarda anche l’Italia. Alcune aree del nostro Paese – e più nello specifico Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e provincia di Bolzano, vengono inquadrate proprio in questo modo. Ciò comporterebbe l’obbligo di sottoporsi a tamponi ed a periodi di quarantena per chi risiede in tali aree, prima e dopo avere compiuto un viaggio in direzione di qualsiasi altra area della UE.
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Ad avanzare il sistema di colorazione illustrato è Didier Reynders, commissario Ue per la Giustizia. Reynders ha fatto vedere una simulazione con la nuova mappa aggiornata con questi criteri. Autore della stessa è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). E ci sono tra i dieci ed i 20 Paesi membri della Unione Europea che presentano delle regioni ritenute a rischio alto.
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Pandemia, la Commissione Europea propone la ‘zona rosso scuro’
Oltre all’Italia vengono citate anche Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia. Sono in particolare le nuove varianti del Coronavirus a contribuire a questo stato di criticità legato alla pandemia. Questa nuova categoria del sistema di rischio prende in considerazione il numero totale di casi di infezione riscontrato ogni 100mila abitanti nel corso delle ultime due settimane.
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Se è superiore a 500, scatta la zona rosso scura. Per quanto riguarda l’Italia, i casi registrati nelle aree contestate sono i seguenti
- Provincia di Bolzano: 696 casi;
- Veneto: 656 casi;
- Friuli Venezia Giulia: 768 casi;
- Emilia Romagna: 528 casi;