In provincia di Brescia arrestato medico per delle accuse estremamente gravi. Le indagini dei Nas hanno portato alla terribile scoperta.
Finisce in manette un medico arrestato con l’accusa gravissima di avere indotto alla morte diversi anziani. Le vittime risultavano tutte colpite dal Coronavirus e l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, giunta su richiesta della Procura di Brescia, è arrivata dopo 8 mesi di indagini a carico del professionista. I Nas hanno fatto scattare le manette per questo individuo, impiegato in un ospedale pubblico di provincia.
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Le accuse nei confronti del medico arrestato sono estremamente gravi. Questi avrebbe somministrato dei potenti sedativi ai pazienti in tarda età che risultavano affetti ufficialmente dal virus. In particolare gli anziani avevano ricevuto degli anestetici e dei bloccanti neuromuscolari. Queste azioni hanno causato il decesso di due persone nello specifico. Già a maggio 2020 erano sorti dei sospetti relativi ad una possibile azione premeditata alle spalle di questi episodi. Si ipotizza che il medico finito in manette abbia agito in questo modo per fare aumentare i posti letto a disposizione in ospedale. Ai tempi c’era un sovraffollamento nelle strutture sanitarie in particolare proprio della Lombardia, con un elevatissimo ricovero di anziani.
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Medico arrestato, nei corpi dei pazienti morti un potente farmaco iniettato senza motivo
L’inchiesta scattò quasi verso la fine del lockdown, fino ad approdare all’arresto di adesso. Le cartelle cliniche degli anziani morto e finiti al centro di questa vicenda mostrano tutte, in ogni caso, un improvviso peggioramento del loro quadro clinico. Cosa che non trova spiegazione in parecchie di queste situazioni. Le autorità hanno disposto anche la riesumazione di tre cadaveri per potere svolgere delle analisi tossicologiche post-mortem.
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E nel dettaglio questo ha portato alla scoperta, nei tessuti dei riesumati, di un farmaco anestetizzante molto pericoloso se somministrato nei dosaggi sbagliati. Tale addirittura da risultare letale. E la presenza di questo medicinale non è neppure indicata nelle cartelle cliniche dei pazienti morti. Una prova evidente che ci sia stato insomma qualcosa che non va.