Regioni rosse e arancioni e seconde case: le ultime regole. Cosa bisogna sapere.
Domenica 17 gennaio sono tornate le Regioni rosse, quelle con le maggiori restrizioni introdotte lo scorso autunno con lo schema a colori. Sono aumentate anche le Regioni arancioni, con restrizioni intermedie. Mentre quelle gialle si sono notevolmente ridotte. Una situazione dovuta all’aumento dei contagi un po’ ovunque e alla risalita degli indici di trasmissibilità.
L’assegnazione dei colori alle Regioni ora si basa sui nuovi criteri, più stringenti, che prevedono l’ingresso automatico in zona arancione con indice Rt 1 o un rischio alto e in zona rossa con indice Rt 1,25. L’ultimo Decreto legge del 14 gennaio ha introdotto anche la zona bianca, in cui rientrano le Regioni con un livello di rischio “basso” e un’incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Una condizione che al momento non sussiste in alcuna Regione.
L’assegnazione dei nuovi colori alle Regioni è avvenuta, come sempre, con ordinanza del ministro della Salute, redatta sulla base dei risultati del monitoraggio dei contagi e firmata sabato 16 gennaio. Di seguito tutti i colori delle Regioni.
Regioni rosse e arancioni e seconde case: le regole
Le nuove colorazioni delle Regioni italiane, in base ai contagi e al livello di rischio.
Regioni rosse:
- Lombardia
- Sicilia
- Provincia Autonoma di Bolzano
Regioni arancioni:
- Abruzzo
- Calabria
- Emilia Romagna
- Friuli Venezia Giulia
- Lazio
- Liguria
- Marche
- Piemonte
- Puglia
- Umbria
- Valle d’Aosta
- Veneto
Regioni gialle:
- Basilicata
- Campania
- Molise
- Sardegna
- Toscana
- Provincia Autonoma di Trento
La Lombardia e la Provincia di Bolzano hanno fatto ricorso al TAR contro l’assegnazione della zona rossa. Erano già in zona arancione dalla scorsa settimana le Regioni Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Il Trentino Alto Adige è diviso in due: Bolzano rossa e Trento gialla.
La novità importante è che nelle Regioni gialle lunedì 18 gennaio possono riaprire i musei, solo nei giorni feriali, con ingressi contingentati e obbligo di mascherina. Si tratta di una norma introdotta con l’ultimo DPCM entrato in vigore sabato 16 gennaio.
L’ordinanza del ministro della Salute del 16 gennaio: www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5272
Il nodo delle seconde case
Contrariamente a quanto era emerso in un primo momento, si potranno raggiungere le seconde case anche fuori Regione. Infatti, con il divieto di spostamento tra Regioni e Province autonome diverse anche in area gialla (se non per motivi di lavoro, studio, necessità), valido fino al 15 febbraio prossimo, si pensava che il divieto valesse anche per recarsi nelle seconde case. Fonti di Palazzo Chigi, tuttavia, hanno precisato che si possono raggiungere comunque le seconde case, sia di proprietà che in affitto a lungo termine (non quelle affittate per le vacanze o per un weekend). Purché ci si rechi con il con il proprio nucleo familiare convivente.
Possono essere raggiunte le seconde case in tutte le Regioni, rosse, arancioni o gialle, senza limitazioni di colore. Inoltre, è sempre consentito fare ritorno nella propria residenza, domicilio o abitazione.
Per ulteriori informazioni, la pagina web del Governo con gli ultimi decreti, i colori delle Regioni e le FAQ: www.governo.it/it/articolo/domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/15638