Il report Fronti di Deforestazione del WWF analizza il fatto che siano spariti 43 milioni di ettari di boschi in poco più di dieci anni.
È stato pubblicato da poco lo studio intitolato “Fronti di Deforestazione” del WWF e le notizie che riporta non sono per niente positive! Anzi. Pare che secondo i dati, dal 2004 al 2017 siano scomparsi circa 43 milioni di ettari di boschi fra Asia, Africa e America Latina. Numeri da capogiro che puntano anche il dito verso quelle aree che sono più colpite proprio dalla deforestazione, ossia le aree tropicali e sub-tropicali.
Se 8mila anni fa circa la metà della Terra era ricoperta da foreste, oggi questi polmoni verdi sono stati ridotti ad un misero 30%. Tutta colpa della deforestazione che però non accenna fermarsi. Secondo l’analisi del WWF la biodiversità è assolutamente in pericolo in ben 24 fronti nel mondo e le principali cause sono:
A tutto questo, ovviamente, sono seguite delle risposte basate essenzialmente su interventi territoriali, ma questo non ha contribuito in modo efficace a fermare la deforestazione.
Servono infatti delle misure più generali che affrontino diversi fronti e che si muovano in sinergia per tutelare l’ambiente. Anche noi però, come spiega il WWF, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa come ridurre il consumo di carne ed evitare tutti quei prodotti che sono legati in qualche modo alla deforestazione selvaggia come la soia o l’olio di palma.
Bisogna muoversi tutti insieme, cercare di evitare tutti quei comportamenti dannosi per la natura, ma soprattutto capirli. Infatti, spesso siamo anche noi che contribuiamo a questo gravoso processo non sapendo che proprio quell’alimento o quell’azione è legata a doppio filo ai processi di deforestazione.
Lo vediamo come un problema lontano da noi e, invece, oltre ad essere legato al futuro del Pianeta, è anche una situazione le cui conseguenze sono più vicine a noi di quanto non avessi mai pensato prima.