Secondo il CEO di Ryanair, in primavera torneremo a viaggiare: grande fiducia nel vaccino.
Il periodo storico che stiamo vivendo è molto particolare. Siamo nel pieno dell’epidemia del coronavirus, ormai diventata pandemia mondiale e chiaramente il settore dei viaggi è assolutamente in crisi. Già durante il primo lockdown i voli aerei, così come le prenotazioni degli alberghi, avevano subito un drastico crollo. Durante l’estate, complice la diminuzione dei casi di covid-19 il settore sembrava essersi un po’ ripreso, ma ora siamo di nuovo circondati da questo virus.
Oltre ad essere un problema per via dei lockdown che portano bar e ristoranti a chiudere e molte attività a essere letteralmente a rischio fallimento, anche il settore degli aerei è in in grande crisi. Il numero 1 di Ryanair Michael O’leary ha però dichiarato di avere grande fiducia nei vaccini e secondo lui nell’estate 2021 ripartirà la domanda di viaggi e voli.
Intervenuto in un importante incontro virtuale del settore di viaggi, il CEO di Ryanair ha infatti espresso una grande fiducia nella ripresa. Nella primavera 2021, secondo lui, dovremmo tornare alla normalità con un 80% della capacità rispetto al 2019 che è comunque un ottimo risultato. Chiaramente questo settore avrà bisogno di tasse e di costi più bassi perché nel business secondo O’Leary vince il pricing. E quindi è importante essere molto competitivi.
Anche Ryanair quindi ha seguito un po’ l’ondata di positività arrivata insieme all’annuncio della Pfizer inerente il nuovo vaccino sviluppato con BioNtech. I vaccini quindi stanno arrivando e secondo il CEO della low cost irlandese c’è da chiedersi se saranno già disponibili per l’estate 2021. Se così non fosse chiaramente per garantire la mobilità in questo periodo storico, l’unico modo per far sentire viaggiatori sicuri e permettergli di muoversi in tranquillità e quella dei test rapidi.
È l’unica soluzione e proprio per garantire la possibilità di viaggiare senza dover sottoporsi alla quarantena all’arrivo. Questa, secondo O’Leary, è una soluzione sbagliata, perché è invece importante che il viaggiatore possa partire con la sicurezza di non avere il COVID-19 e quindi atterrare mostrando il certificato che attesti la sua salute che quindi non sia portando tra virgolette danni al paese in cui è arrivato.
Ma attenzione, non bisogna fare i test in aeroporto, ma un test rapido almeno 72 ore prima del volo. Di modo che le persone possano arrivare con un test negativo e partire senza problemi. Se si fanno i test rapidi in aeroporto e si risulta positivi la persona deve a quel punto cancellare il viaggio ed eventualmente avvisare i propri cari e i propri capi di lavoro che non può più raggiungere la destinazione. Se invece lo si sa prima è sicuramente un vantaggio.
Questo secondo il CEO di Ryanair potrebbe essere la soluzione giusta per riprendere in sicurezza i viaggi almeno sul corto raggio, senza troppe preoccupazioni.