Nenaia Mahuta, con il suo tatuaggio tradizionale sul mento, è la prima donna maori che in Nuova Zelanda ricopre la carica di Ministro degli Esteri.
Mentre negli Usa si corre per l’elezione del nuovo Presidente Americano, dalla Nuova Zelanda arriva una ventata di freschezza. Nanaia Mahuta è stata infatti appena eletta come Ministro degli Esteri ed è la prima volta che a ricoprire questo ruolo è una donna maori. A sceglierla, decantandone le doti di straordinaria oratrice e la capacità di intessere stabili relazioni sociali, è stato il Premier, Jacinda Ardern. In Nuova Zelanda, occorre dirlo, c’è una vera e propria rivoluzione in atto!
Nanaia Mahuta, classe 1970, ha 50 anni e oltre ad essere la prima donna maori a ricoprire questa carica è anche la prima che ha esibito il moko kauae, ossia un tatuaggio sul mento tipico della sua cultura che racconta la sua storia.
Nata ad Auckland è discendente di una regina e non è la prima volta che entra in politica. Nel 1996 era stata eletta nel Parlamento locale e ha ricoperto il ruolo di Ministro per lo Sviluppo Maori. Jacinda Ardern ha spiegato in conferenza stampa che lei è la donna perfetta per questo compito perché rappresenta il volto indigeno e anche il suo tatuaggio è un simbolo forte e chiaro che la cultura maori ha una rilevanza internazionale.
Il nuovo Governo della Nuova Zelenda vedrà una preponderanza delle donne a ricoprire le cariche di deputati e la Ardern si è detta entusiasta. “Un Governo che si basa sui meriti e che appare diverso da tutti gli altri. Non possiamo infatti dimenticare che tra i suoi membri c’è anche Grant Robertson, il primo uomo apertamente omosessuale che ricopre la carica di vice presidente. La sua idea di politica? La Ardern vuole improntare il tutto sull’empatia e sulla gentilezza, senza dimenticare l’importanza di un polso forte, necessario in questo difficile periodo storico.
Insomma, se negli USA, si balla tra due candidati standard (per così dire) alla carica di Presidente degli Stati Uniti, in Nuova Zelanda si guarda al futuro. Il tutto con un Governo composto da membri così variegati che vanno a dare un quadro completo e preciso dell’uomo del futuro. Senza dimenticare il messaggio che si cela dietro a queste scelte: contano i meriti, non le origini o l’orientamento sessuale o religioso.