Hotel e Coronavirus: crollano i prezzi delle camere a causa della pandemia. Situazione drammatica per molti alberghi.
È crisi nera per il settore alberghiero in questo interminabile periodo di pandemia. Dopo le chiusure totali del lockdown di primavera e poi con il calo dei viaggi a causa delle varie restrizioni negli spostamenti, a cui si aggiungono le cancellazioni dei grandi eventi e le persone che hanno spontaneamente deciso di non viaggiare, le prenotazioni negli hotel sono crollate. E così i prezzi delle camere.
Una situazione drammatica per il settore che aveva già subito un forte calo nei mesi precedenti, con una lieve risalita ad agosto, quando c’è stata una ripresa del turismo ma che ora subisce un vero e proprio crollo. La situazione in Italia.
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Hotel e Coronavirus: crollano i prezzi delle camere
L’Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat sull’inflazione di settembre, rilevando un vero e proprio tracollo dei prezzi delle camere d’albergo a causa della crisi del settore provocata dalla pandemia di Covid-19. Il pesante calo dei viaggi e dei soggiorni, dovuto prima al lockdown, poi alla cancellazione di eventi, fiere, congressi e alle limitazioni agli arrivi dall’estero, soprattutto dai Paesi extra europei, ha messo in ginocchio il settore. Nonostante i forti sconti applicati dagli hotel, i protocolli di sicurezza sanitaria applicati rigorosamente e i nuovi servizi offerti, la domanda non si è risollevata.
Gli hotel più colpiti dalla crisi sono quelli delle grandi città, in particolare le grandi città d’arte italiane, a cominciare dalla Capitale, che durante l’estate sono rimasti praticamente vuoti a causa della mancanza dei turisti americani, cinesi e giapponesi. Un colpo durissimo per il settore.
Anche città come Milano, che oltre ai turisti ricevevano un’ottima presenza di clienti negli alberghi grazie alle fiere, ai convegni, ai congressi e alle grandi convention aziendali, soprattutto dopo l’estate, hanno subito un crollo nei prezzi delle stanze di hotel a causa della cancellazione di questi grandi eventi. Nel capoluogo lombardo a settembre 2020 si è registrato un calo del 20,2% dei prezzi delle camere rispetto a settembre 2019. Lo riporta l’Unione nazionale consumatori nel suo report pubblicato in anteprima da Ansa nei giorni scorsi. Nel mese di agosto 2020, invece, sempre a Milano i prezzi erano risaliti del 2,1% su base annua. Troppo poco, però, per la ripresa del settore.
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Città italiane più colpite dalla crisi del settore
Milano, tuttavia, è solo al secondo posto nel crollo dei prezzi delle camere d’albergo. Sul gradino più alto del podio si piazza la città siciliana di Trapani, con un calo del 20,3%, mentre al terzo posto di piazza Firenze con un -19,6% a settembre, dopo un calo decisamente più contenuto ad agosto quando i prezzi erano scesi solo del 7,5%, collocando la città in dodicesima posizione. Al quarto posto è Venezia, con un calo del 17,7%, città che nei mesi scorsi abbiamo visto insolitamente deserta senza i turisti extraeuropei.
Seguono al quinto posto Verona con -14,5% e al sesto Bologna con il -13,8%. Va meglio per Roma che subisce un calo del 13,1% dei prezzi delle stanze di hotel, al settimo posto, ma in agosto era al 22° posto con un calo di appena il 4,8%, segno che comunque la scorsa estate il turismo nella Capitale c’è stato anche se prevalentemente nazionale o europeo.
Riguardo alla media nazionale i prezzi delle stanze di hotel scendono del 6,3% a settembre 2020 su base annua. Un calo che è il triplo di quello di agosto, quando erano diminuiti del 2,1%
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