Il Regno Unito introduce l’obbligo di quarantena per chi arriva dall’Italia. Le nuove regole.
Mentre i contagi da Coronavirus si impennano in tutta Europa, gli Stati corrono ai ripari con misure di contenimento della diffusione del virus. C’è chi chiude bar e ristoranti o ne anticipa l’orario di chiusura, chi vieta le feste e limita gli incontri in casa, chi istituisce lockdown locali o chiude le scuole. Chi introduce il coprifuoco come la Francia.
Il Regno Unito è uno di questi Paesi che colpito da una ondata crescente di contagi sta aumentando le restrizioni per contenere il Covid-19 con limitazioni sia all’interno del suo territorio sia per chi viene dall’estero. Tra queste nuove regole c’è anche l’obbligo di quarantena per chi arriva dall’Italia. Con l’ultimo boom di contagi, oltre 8mila in un giorno, anche il nostro Paese non è più un posto sicuro. Ecco cosa bisogna sapere.
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Dopo un periodo di relativa calma, con una crescita lineare dei contagi da nuovo Coronavirus Sars-CoV-2, anche l’Italia entra nel novero dei Paesi europei a rischio a causa del nuovo boom di casi Una situazione che aveva iniziato a peggiorare dalla scorsa settimana, con un primo raddoppio dei contagi giornalieri, passati da circa 2mila a oltre 4mila, e che è esplosa con gli oltre 7mila e poi 8mila contagi degli ultimi due giorni.
In questa situazione, gli altri Paesi europei hanno cominciato a prendere provvedimenti. Così, dopo la Svizzera che ha introdotto l’obbligo di quarantena per chi entra nel suo territorio da 4 regioni italiane (Campania, Veneto, Sardegna e Liguria), ora anche il Regno Unito ha adottato lo stesso obbligo per gli italiani o per coloro che hanno viaggiato in Italia ed entrano nel suo territorio.
Dalle 4 del mattino di domenica 18 ottobre, tutti coloro che entrano nel Regno Unito provenendo dall’Italia e anche dallo Stato della Città del Vaticano e da San Marino dovranno sottoporsi ad auto isolamento di due settimane. Nel Paese la quarantena rimane di 14 giorni mentre da noi è stata ridotta a 10 giorni per le persone che hanno avuto contatti con positivi e un tampone negativo.
L’Italia finora beneficiava dell’inserimento nei cosiddetti “corridoi di viaggio” ammessi dal ministero dei Trasporti britannico per quei Paesi a basso rischio di trasmissione del Coronavirus. In questo elenco rientrano quei Paesi che hanno meno di 20 casi per 100mila abitanti in una settimana. L’Italia, grazie ai bassi contagi dell’estate, è stata sempre sotto questa soglia, nelle ultime settimane però la situazione è peggiorata: il nostro Paese è arrivato a 58 casi di Covid-19 su 100mila abitanti in una settimana, non rientrando più nei parametri.
Per chi viola la quarantena, il Regno Unito prevede una multa minima di 1.000 sterline, che può salire fino a 10mila in caso di infrazioni ripetute. Infine, nei casi più estremi è prevista anche l’espulsione dal Regno Unito.
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